Georges Simenon
MAIGRET A NEW YORK
Adelphi
2000, brossura
170 pagine, 10 euro
Georges Simenon scrisse “Maigret a New York” nel 1947, proprio durante un lungo soggiorno, durato alcuni anni, in cui si era trasferito in America. Lo stesso periodo in cui conobbe la sua seconda moglie, Denyse Ouimet: i due furono protagonisti di una intensa storia d’amore da cui nacque anche il romanzo (senza Maigret) “Tre camere a Manhattan”. Si tratta del ventisettesimo giallo dedicato al commissario parigino (sui settantacinque di cui consta la sua saga). Qui Maigret, però, è immaginato ormai in pensione da un anno e ritiratosi a vivere in campagna lungo la Loira. Nonostante il pensionamento, il commissario si lascia convincere dal giovane Jean Maura a seguirlo a New York per risolvere un caso al di fuori dalle normali indagini di polizia. Il giovane, che vive in Francia, è infatti figlio di un ricco magnate naturalizzato americano, John Maura, detto Little John, immigrato Oltreoceano dalla Francia e riuscito a far fortuna grazie all’industria del juke-box: Jean crede che suo padre sia in pericolo, minacciato da qualcuno o da qualcosa, come traspare dalle lettere che gli scrive, pur senza che in queste si faccia mai cenno a quale realmente il problema. Così Maigret si imbarca con Jean sul piroscafo, salvo perdere le tracce del giovane al suo arrivo a New York. John Maura, dal canto suo, cerca di liberarsi del poliziotto parigino a cui ritiene di non aver nulla da dire. Naturalmente il commissario inizia a indagare per proprio conto, anche grazie a un suo vecchio amico dell’FBI, l’ispettore Michael O’Brien e un bizzarro detective privato ex-clown dalla sbronza triste, Dexter. Maigret si convince che quanto sta accadendo abbia a che fare con fatti accaduti trent’anni prima, all’epoca dell’arrivo di Little John in America in coppia con un amico, Joseph Daumal. I due, prima di intraprendere strade diverse, avevano lavorato come musicisti in uno spettacolo ambulante di varietà, portato in giro per gli States da una compagnia itinerante, e si erano innamorati entrambi della stessa donna, Jesse, la cui sorte è avvolta nel mistero. Un vecchio immigrato di origine italiana, che aveva conosciuto Jesse e i due francesi, viene ucciso prima che Maigret possa interrogarlo. Ma il commissario parigino non demorde e giunge a scoprire la verità. Oltre a essere godibile per l’avvincente intreccio giallo, il romanzo si fa apprezzare per la descrizione della società americana vista con gli occhi di un francese. Una curiosità: Maigret va al cinema a vedere un film con Stanlio e Ollio, e ride fino alle lacrime.
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