Massimo Carlotto
Pasquale Ruju
Davide Ferracci
BALLATA PER UN TRADITORE
Feltrinelli
brossura, 2020
128 pagine, 16 euro
Sempre interessanti i graphic novel della Feltrinelli Comics, che spaziano attraverso vari generi proponendo romanzi a fumetti di taglio autoriale ma senza supponenze. Intrigante come deve essere un vero noir metropolitano, "Ballata per un traditore" nasce da un soggetto originale di Massimo Carlotto, uno dei maestri nella narrativa di questo genere (suo il personaggio hard boiled dell'Alligatore) e già questo basterebbe a destare l'attenzione. Carlotto del resto, pur scrittore in prosa, si è già prestato a progetti a fumetti, come nel caso di "Arrivederci, amore ciao", graphic novel realizzato con Luca Crovi e Andrea Tutti (Edizioni BD, 2004). A occuparsi della sceneggiatura è invece Pasquale Ruju, veterano in casa Bonelli con lunghe militanze nelle serie di Dylan Dog e Tex (per non parlare di Cassidy e altri progetti realizzati da professionista). I disegni di Davide Ferracci si segnalano per la loro graffiante essenzialità e per il sapiente uso del retino. La storia, tutta milanese, alterna passato e presente ruotando attorno alla figura del commissario Lo Porto, oggi pensionato ma dirigente, in anni passati, dell'Anticrimine a capo di una squadra composta da due uomini fidati, Galli e Valenti, più volte decorati per i loro successi sul campo. In realtà, il "metodo Lo Porto", che aveva portato a una diminuzione dei fatti di sangue in città, era basato su una sorta di trattativa segreta con la malavita. Il gioco viene scoperto dall'integerrimo magistrato Santini, le cui indagini portano allo smantellamento del gruppo e al pensionamento anticipato dei suoi componenti. Al posto di Lo Porto, oggi c'è una donna, la tostissima Stefania Rosati, che non tratta con i delinquenti ma agisce ben oltre i confini della legalità come una sorta di angelo vendicatore, spinta da motivi personali. Nell'imprevedibile e non consolatorio finale, dopo che tutti i fantasmi del passato sono stati riportati sulla scena, la Rosati deve fare i conti con la realtà di una nuova Milano dove la vecchia mala è stata sostituita da qualcosa di molto più insidioso.