Un nuovo romanzo kinghiano sul tema della crescita, dell'adolescenza, della perdita dell'innocenza, ma anche sul prezzo da pagare per diventare grandi, per conoscere la verità, per liberarsi dai propri demoni. Un libro, "Later", molto gradevole da leggere perché racconta una storia vista con gli occhi di un ragazzino, Jamie Conklin, figlio di una agente letteraria, Tia, che vive da single e che non vuol dirgli chi sia suo padre (il fatto che Tia sia lesbica e conviva con una donna, la poliziotta Liz, suscita in effetti delle domande in proposito). Trattandosi di King, naturalmente c'è un elemento fantastico: Jamie ha il dono di vedere i morti, dai quali però non resta turbato, a differenza del protagonista de "Il sesto senso", Cole. I fantasmi non spaventano Jamie, che parla con loro con naturalezza: si accorge che persistono per poco tempo nel nostro mondo, prima di svanire non si sa dove, e se interrogati da chi li può vedere (non si sa quanti ne abbiano la capacità) rispondono sempre dicendo la verità: la capacità di mentire sembra caratterizzare soltanto i vivi. Così, la vicina di casa appena defunta rivela a Jamie dove ha nascosto i propri gioielli, perché ne venga informato il marito. Ma anche uno degli scrittori di cui Tia è l'agente, vittima di un infarto prima di aver completato l'ultimo libro di una serie di successo, ne detta (o quasi) la trama a Jamie in modo che la madre porti a compimento l'opera. Il gioco si complica allorché Liz, la poliziotta, chiede l'aiuto del ragazzino per scoprire dove Therriault, un bombarolo morto suicida, abbia piazzato il suo ultimo ordigno. E' proprio Therriault a infrangere la consuetudine per cui i fantasmi svaniscono in fretta: lui, no. Comincia a perseguitare Jamie. Il quale deve fare i conti anche con Liz, che si rivela corrotta e vuol servirsi del ragazzo per mettere le mani su una partita di droga. Insomma, la serenità con cui il giovane Conklin guardava il mondo (dei vivi e dei morti) si infrange contro l'inevitabilità del male: crescere significa rendersene conto. La morte dello zio Harry, infine, permette a Jamie di porre al suo fantasma la domanda cruciale: chi è suo padre? La verità, scopre il ragazzo, costa cara. Un King forse minore, perché da premesse molto intriganti non si arriva a un finale in crescendo, come in "It", ma del resto il tono del romanzo è quasi (volutamente) minimalista: Jamie convive con il suo dono paranormale così come convive con sua madre, impegnata a risolvere i problemi di madre single con un figlio da mantenere, e i guai che derivano dal suo potere sono considerati da King alla stregua dei turbamenti e delle angosce che caratterizzano la crescita di un normale adolescente. Come se vedere comparire dovunque lo spettro di dinamitardo con la testa maciullata faccia parte delle ansie di qualunque adolescente, chiamato a farci i conti e affrontarle. Il che, probabilmente, è vero.
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sabato 18 settembre 2021
LATER
Un nuovo romanzo kinghiano sul tema della crescita, dell'adolescenza, della perdita dell'innocenza, ma anche sul prezzo da pagare per diventare grandi, per conoscere la verità, per liberarsi dai propri demoni. Un libro, "Later", molto gradevole da leggere perché racconta una storia vista con gli occhi di un ragazzino, Jamie Conklin, figlio di una agente letteraria, Tia, che vive da single e che non vuol dirgli chi sia suo padre (il fatto che Tia sia lesbica e conviva con una donna, la poliziotta Liz, suscita in effetti delle domande in proposito). Trattandosi di King, naturalmente c'è un elemento fantastico: Jamie ha il dono di vedere i morti, dai quali però non resta turbato, a differenza del protagonista de "Il sesto senso", Cole. I fantasmi non spaventano Jamie, che parla con loro con naturalezza: si accorge che persistono per poco tempo nel nostro mondo, prima di svanire non si sa dove, e se interrogati da chi li può vedere (non si sa quanti ne abbiano la capacità) rispondono sempre dicendo la verità: la capacità di mentire sembra caratterizzare soltanto i vivi. Così, la vicina di casa appena defunta rivela a Jamie dove ha nascosto i propri gioielli, perché ne venga informato il marito. Ma anche uno degli scrittori di cui Tia è l'agente, vittima di un infarto prima di aver completato l'ultimo libro di una serie di successo, ne detta (o quasi) la trama a Jamie in modo che la madre porti a compimento l'opera. Il gioco si complica allorché Liz, la poliziotta, chiede l'aiuto del ragazzino per scoprire dove Therriault, un bombarolo morto suicida, abbia piazzato il suo ultimo ordigno. E' proprio Therriault a infrangere la consuetudine per cui i fantasmi svaniscono in fretta: lui, no. Comincia a perseguitare Jamie. Il quale deve fare i conti anche con Liz, che si rivela corrotta e vuol servirsi del ragazzo per mettere le mani su una partita di droga. Insomma, la serenità con cui il giovane Conklin guardava il mondo (dei vivi e dei morti) si infrange contro l'inevitabilità del male: crescere significa rendersene conto. La morte dello zio Harry, infine, permette a Jamie di porre al suo fantasma la domanda cruciale: chi è suo padre? La verità, scopre il ragazzo, costa cara. Un King forse minore, perché da premesse molto intriganti non si arriva a un finale in crescendo, come in "It", ma del resto il tono del romanzo è quasi (volutamente) minimalista: Jamie convive con il suo dono paranormale così come convive con sua madre, impegnata a risolvere i problemi di madre single con un figlio da mantenere, e i guai che derivano dal suo potere sono considerati da King alla stregua dei turbamenti e delle angosce che caratterizzano la crescita di un normale adolescente. Come se vedere comparire dovunque lo spettro di dinamitardo con la testa maciullata faccia parte delle ansie di qualunque adolescente, chiamato a farci i conti e affrontarle. Il che, probabilmente, è vero.
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