Moreno Burattini
Mauro Laurenti
LA PALUDE DEI FORZATI
Sergio Bonelli Editore
brossurato, 2023
400 pagine, 15 euro
Il 10 febbraio 2023 è uscito il volume “La palude dei forzati”, un brossurato di
400 pagine che raccoglie tutte le quattro puntate in cui venne originariamente
pubblicata, nel 2004, una storia destinata a entrare nel cuore di molti lettori
e spesso indicata fra le opere migliori sia del sottoscritto (autore dei testi)
che del disegnatore Mauro Laurenti (qui all'opera in stato di
grazia). L'avventura si svolge fra le paludi della Florida
settentrionale e racconta della caccia data a un eterogeneo gruppo di
evasi da un penitenziario, ciascuno con una propria storia personale e
proprie motivazioni, tra cui c'è anche Elias Duff, un minorato mentale
ingiustamente comdannato, e coinvolto suo malgrado nella fuga, che Zagor
vuol salvare (e dal quale spera di ottenere utili indcazioni per
scagionarlo e incastrare invece il vero colpevole del delitto per cui è
stato codannato - vero colpevole che invece trama perché Elias muoia
negli acquitrini). Dopo aver riproposto in volumi da libreria
(cartonati e brossurati) un gran numero di capolavori di Guido Nolitta,
la Bonelli comincia a ristampare e valorizzare quei racconti che si
potrebbero definire "classici non bonelliani". Ho cercato di spiegare (e
spiegarmi) il
perché del quasi unanime apprezzamento (il “quasi”, in certi casi, è
d’obbligo
nel rispetto del parere di tutti) nella mia introduzione che correda la
pubblicazione, insieme a molte illustrazioni, tra cui alcune inedite. Ecco un breve estratto del testo introduttivo.
Secondo Giancarlo Berardi, il creatore di Ken
Parker e di Julia, uno insomma che di queste cose se ne intende, “le buone
storie sono quelle con dei buoni personaggi”. E’ stato partendo da questo
presupposto che, in qualità di sceneggiatore dell’avventura raccolta in questo
volume, mi sono sforzato di immaginare un gruppo di eterogenei protagonisti
caratterizzati quanto meglio mi fosse
riuscito. Così, se “La palude dei
forzati”, uscita originariamente in quattro albi di Zagor pubblicati tra
l’aprile e io luglio del 2004, è una
buona storia (mi permetto di dirlo sulla scorta di un diffuso giudizio al
riguardo, raccolto nel corso degli anni tra i lettori e gli addetti ai lavori)
è soprattutto merito dei buoni personaggi che le danno vita e spessore, grazie
all’intrecciarsi dei destini di numerose figure, ognuna delle quali è dotata di
una personalità da approfondire, di un background di antefatti da raccontare, e
di un ruolo ben preciso da far interagire, come in un meccanismo di ruote
dentate all’interno di un orologio, con quello degli altri.
A valorizzarle
contribuisce anche il fascino del racconto carcerario: si possono fra le
vignette i miei rimandi a due grandi romanzi (e altrettanto grandi film),
“Papillon” e “Il miglio verde”, i cui spunti sono stati comunque rielaborati in
maniera, credo, tutto sommato originale. Ma non c’è solo il tema del
penitenziario e dei forzati in fuga. Ci sono gli indiani, c’è un giallo, c’è
una interessante figura femminile, c’è perfino un po’ di paranormale. Senza
dubbio hanno contribuito al successo dell’avventura gli straordinari disegni di
Laurenti, bravissimo in molte scene difficili da disegnare ma soprattutto
artefice di una superba e dinamicissima realizzazione proprio di Zagor.
Si diceva del fascino delle storie carcerarie
e di quelle con evasi in fuga. Ci
sono storie di prigionieri e di evasioni anche nella serie di Zagor.
Guido Nolitta fa fatto rinchiudere il Re di Darkwood in una prigione di
massima
sicurezza, il sinistro carcere di Hellgate, detto “L’Inferno dei Vivi”
(1965).
Quell’episodio conteneva tutti gli elementi che caratterizzano le storie
ambientate dietro le sbarre, dove ogni uomo si trova a dover fare i
conti con
una realtà alienante e violenta in cui è facile perdere, prima della
vita, la
propria dignità e il proprio equilibrio mentale, abbrutendosi,
soprattutto per
chi è, o si ritiene, innocente e vittima di una ingiusta detenzione.
Sempre su Zagor, Alfredo Castelli ha sceneggiato una storia intitolata
"Gli aguzzini" (1982) in cui lo Spirito con la Scure si facrinchiudere
volontariamente nel penitenziario di "Fort Concrete" per svolgere
un'indagine, ma anche ha scritto nel 1980 anche una lunga avventura di
Mister No ispirata a “Papillon”, dal titolo “Relitti Umani” in cui Jerry
Drake viene
ingiustamente rinchiuso nel bagno penale dell’isola di Approuague. In
precedenza, era toccato ad Aquila della Notte finire vittima di un
complotto,
in una classica storia di Giovanni Luigi Bonelli, “La cella della morte”
(1976). Ma anche in “Fuga da Anderville”, ambientata in flashback ai
tempi
della Guerra di Secessione, il giovane Tex deve fuggire da un campo di
prigionia
sudista in una storia scritta da Claudio Nizzi nel 1989. E, addirittura, la saga di Ken Parker si è
momentaneamente interrotta proprio con Lungo Fucile costretto a scontare una
lunga detenzione: “I condannati” (1994) è appunto un racconto di Berardi di
ambientazione carceraria. Per finire, anche Cico è finito in prigione: lo
Speciale “Cico galeotto” (1996) è una vera e propria parodia, in chiave
umoristica, di tutti i “topoi” letterari del genere.