giovedì 6 novembre 2025

UFO 78

 



Wu Ming
UFO 78
Einaudi
2022, brossurato
520 pagine, 21 euro

La prima volta che mi imbattei nei Wu Ming si firmavano ancora Luther Blissett, era il 1999 e si trattava di un romanzo storico ambientato nel Cinquecento (il più affascinane dei secoli dell’epoca moderna) e intitolato enigmaticamente “Q”. Lo pseudonimo celava (senza nasconderlo) un gruppo di scrittori bolognesi, che nel corso degli anni hanno variato di numero, tra i cinque e i tre. Dal 2000 il collettivo ha cominciato a chiamarsi Wu Ming, che in cinese significa “senza nome”, anche se in realtà visitando il loro sito, o partecipando agli eventi promossi dal team, si risale facilmente all’identità dei tre (o dei quattro, o dei cinque). Leggere “UFO 78”, per me che sono nato nel 1962, è stato come fare un viaggio nel tempo fino alla mia adolescenza. C’è davvero l’intera realtà che avevo attorno negli anni del Liceo: il rapimento di Aldo Moro, il terrorismo di destra e di sinistra, la lotta per il diritto all’aborto, l’affrancamento femminile e la liberazione sessuale, la politica impregnante tutti gli aspetti della società, la droga e le prime comunità di recupero, le comuni, le avanguardie musicali, Sciascia e Pasolini. Il tutto narrato come visto e vissuto dall’interno di quel mondo agitato di cui facevamo parte inconsapevolmente, senza renderci conto che i nostri giorni sarebbero diventati Storia e che li avremmo rimpianti. Ma nel cielo sopra di noi, metafora perfetta di un sogno, una speranza, una paura, un pullulare di astronavi aliene, avvistate dovunque, soprattutto dopo “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, il film di Steven Spielberg uscito nel 1977. Nel 1978 ci fu un “flap”, ovvero un picco di segnalazioni in ogni parte d’Italia, suscitando l’ imperversare di gruppi di ufologi, taluni di impostazione politica, altri mistica, altri scettica. Protagonista del romanzo dei Wu Ming è Gianmaria Zanchini, in arte Martin Zanka, scrittore di successo e autore di libri di paleoastronautica, la pseudoscienza che cerca di dimostrare contatti fra gli extraterrestri e l’umanità dei primordi: una chiara controfigura di Pier Domenico Colosimo, alias Peter Kolosimo (1922-1984), che infatti è il primo nome nel lungo elenco delle persone ringraziate (“perché senza di lui questo romanzo non sarebbe stato immaginato”).  La narrazione prende infatti le mosse dalla misteriosa scomparsa di Jacopo e Margherita, una coppia di due giovani scout, avvenuta nel 1976 sul monte Quarzerone, un massiccio di fantasia ma collocato idealmente in Lunigiana. Le ricerche durano settimane, mesi, ma sono senza frutto. Dato che sulla montagna si sentono speso boati, si avvistano luci, c’è addirittura chi dice di essere entrato in contatto diretto con gli extraterrestri, gli ufologi ipotizzano una “abduction” aliena. Zanka si convince di dover indagare per contribuire alla ricerca della verità, e intende dedicare il suo nuovo libro al caso degli scout svaniti nel nulla. Le sue indagini si intrecciano con le vicende di suo figlio Vincenzo, eroinomane; di Milena Cravero, antropologa incuriosita dalle dinamiche interne ai gruppi di ufologi; del forestale Elio Giornara, detto Gheppi; di Jimmy, gestore di un negozio di dischi; di Orsola, fondatrice della comune “Thanur”; di Giorgio Capoferri, nostalgico fascista. Un microcosmo di personaggi che danno vita a una storia avvincente, ben documentata, piena di citazioni che vanno dallo Zecchino d’Oro ai volantini delle Brigate Rosse.


Nessun commento:

Posta un commento