sabato 14 settembre 2019

CELESTINO E LA FAMIGLIA GENTILISSIMI



Achille Campanile
CELESTINO E LA FAMIGLIA GENTILISSIMI
Rizzoli
2004, brossurato
240 pagine, 8 euro

Se accettate un consiglio, fatevi un regalo e leggete questo libro. Io ho trattenuto a stento le risa (soffocandole in singhiozzi inconsulti) durante un viaggio in treno, osservato con perplessità dai passeggeri attorno. Datato 1941, scritto da uno dei massimi umoristi italiani (Achille Campanile, 1899-1977), "Celestino e la famiglia Gentilissimi", oltre a essere un esercizio di stile che vede l'autore portare avanti il racconto senza io narrante ma producendo lettere, telegrammi, e testimonianze di informati sui fatti alternati a sketches da avanspettacolo, è anche una esilarante denuncia delle ipocrisie della famiglia perbenista. Il destro Celestino, non si sa bene invitato da chi, forse per propria iniziativa, si presenta nella villa al mare dei conti Gentilissimi e, benché tutti in casa vorrebbero godersi le vacanze senza seccatori fra i piedi, nessuno osa dirgli di andarsene (per non sfigurare, in rispetto delle convenzioni sociali). Così il giovanotto si autonomina ospite a vita e segue dovunque i Gentilissimi, i quali cercano in tutti i modi di liberarsene, beninteso, senza mai figurare e, anzi, ostentando benevolenza assoluta. Ma qualunque trucco, stratagemma, inghippo, trappola, atto criminale messo in atto contro Celestino si ritorce contro i Gentilissimi in un susseguirsi di episodi sempre più divertenti. Che ne sanno, gli autori degli ignobili meme che imperversano sui social, di Achille Campanile.

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