YOKO TSUNO: ALL’INSEGUIMENTO DEL TEMPO
Nona Arte
Cartonato, 2021
180 pagine, 34.90 euro
“All’inseguimento del tempo” è il terzo volume di una collana che si propone di pubblicare in Italia l’edizione integrale della saga di Yoko Tsuno, composta da venticinque episodi, destinati a venire riuniti tre per volta. Edizione integrale ma non cronologica, dato che le tre avventure raccolte in questo cartonato non sono uscite una dopo l’altra nell’edizione originale franco-belga della Dupuis, ma rispettivamente nel 1981, nel 1988 e 1994. C’è però un fil rouge che le collega giustifica la proposta in un unico volume: tutti e tre gli episodi raccontano di viaggi nel tempo. Prima di arrivare a parlarne in dettaglio, presentiamo Yoko Tsuno, la protaginista. Si tratta di una deliziosa (e secondo me perfino sexy) giapponesina creata da Roger Leloup (classe 1933), cartoonist belga già collaboratore di Hergé (il papà di Tintin). Yoko Tsuno, ingegnere elettronico di origini nipponiche ma naturalizzata in Belgio, che non disdegna di fare da modella e lavorare a documentari per la TV, nacque nel 1968 come personaggio secondario della serie “Jacky et Celestine”, ma due anni dopo si guadagnò una collana tutta sua pubblicata da Dupuis, a puntate, sulla rivista “Spirou” a partire dal numero del 24 settembre 1970. Le sue avventure sono ambientate ai giorni nostri un po’ in tutto il mondo e dimostrano la grande attenzione dell’autore per la tecnologia e la scienza e nella ricostruzione di ambienti naturali e architettonici. La grande passione di Leloup per gli aerei e i treni è dimostrata da come sa muovere, in modo credibile e affascinante, mezzi di trasporto reali e immaginari, dagli aerei e dagli elicotteri fino alle astronavi aliene e le macchine del tempo. Per quanto i temi di anticipazione e il futuribile siano spesso alla base delle affascinanti avventure della giapponesina, tuttavia la materia è trattata con rigore: “la credibilità prima di tutto” dichiara l’autore. Tra i 1972 e il 1992 alcune storie di Yoko Tsuno sono state tradotte e pubblicate in Italia dalla rivista “Il Messaggero dei Ragazzi” (nota anche come Mera), ed è su quelle pagine che io, personalmente, mi sono imbattuto nel personaggio, innamorandomene all’istante, sia per le storie avventurose e fantascientifiche raccontate e illustrate in modo coinvolgente, grazie a testi e disegni maturi pur se rivolti a un target adolescenziale, sia per la personalità e l’avvenenza della protagonista. Nei tre episodi incentrati sui viaggi nel tempo proposti in questo volume, oltre ai soliti compagni d’avventura che abitualmente troviamo al fianco di Yoko (Vic e Pol, audace il primo, comico il secondo), compare anche una ragazza, Monya, che è ultima terrestre rimasta in vita nel XXXIX secolo, giunta nei nostri giorni per impedire, cambiando il corso della Storia, la fine del mondo nel 3872. E’ quanto raccontato nella prima avventura, “La spirale del tempo” (1981). “Il mattino del mondo” (1988) vede i nostri eroi raggiungere Bali nel 1359 per liberare una danzatrice destinata a una orribile sorte (per colpa di un oggetto incautamente sottratto dal suo tempo), ritrovandosi però coinvolti nella catastrofica eruzione di un vulcano. “L’astrologo di Bruges” (1994) ricostruisce, con certosina documentazione, la realtà delle Fiandre nel 1545, là dove Yoko e i suoi amici si recano per recuperare una fiala che potrebbe scatenare la peste nera ai nostri giorni. Se non conoscete la giapponesina di Leloup, ecco un’occasione per incontrarla.
Cartonato, 2021
180 pagine, 34.90 euro
“All’inseguimento del tempo” è il terzo volume di una collana che si propone di pubblicare in Italia l’edizione integrale della saga di Yoko Tsuno, composta da venticinque episodi, destinati a venire riuniti tre per volta. Edizione integrale ma non cronologica, dato che le tre avventure raccolte in questo cartonato non sono uscite una dopo l’altra nell’edizione originale franco-belga della Dupuis, ma rispettivamente nel 1981, nel 1988 e 1994. C’è però un fil rouge che le collega giustifica la proposta in un unico volume: tutti e tre gli episodi raccontano di viaggi nel tempo. Prima di arrivare a parlarne in dettaglio, presentiamo Yoko Tsuno, la protaginista. Si tratta di una deliziosa (e secondo me perfino sexy) giapponesina creata da Roger Leloup (classe 1933), cartoonist belga già collaboratore di Hergé (il papà di Tintin). Yoko Tsuno, ingegnere elettronico di origini nipponiche ma naturalizzata in Belgio, che non disdegna di fare da modella e lavorare a documentari per la TV, nacque nel 1968 come personaggio secondario della serie “Jacky et Celestine”, ma due anni dopo si guadagnò una collana tutta sua pubblicata da Dupuis, a puntate, sulla rivista “Spirou” a partire dal numero del 24 settembre 1970. Le sue avventure sono ambientate ai giorni nostri un po’ in tutto il mondo e dimostrano la grande attenzione dell’autore per la tecnologia e la scienza e nella ricostruzione di ambienti naturali e architettonici. La grande passione di Leloup per gli aerei e i treni è dimostrata da come sa muovere, in modo credibile e affascinante, mezzi di trasporto reali e immaginari, dagli aerei e dagli elicotteri fino alle astronavi aliene e le macchine del tempo. Per quanto i temi di anticipazione e il futuribile siano spesso alla base delle affascinanti avventure della giapponesina, tuttavia la materia è trattata con rigore: “la credibilità prima di tutto” dichiara l’autore. Tra i 1972 e il 1992 alcune storie di Yoko Tsuno sono state tradotte e pubblicate in Italia dalla rivista “Il Messaggero dei Ragazzi” (nota anche come Mera), ed è su quelle pagine che io, personalmente, mi sono imbattuto nel personaggio, innamorandomene all’istante, sia per le storie avventurose e fantascientifiche raccontate e illustrate in modo coinvolgente, grazie a testi e disegni maturi pur se rivolti a un target adolescenziale, sia per la personalità e l’avvenenza della protagonista. Nei tre episodi incentrati sui viaggi nel tempo proposti in questo volume, oltre ai soliti compagni d’avventura che abitualmente troviamo al fianco di Yoko (Vic e Pol, audace il primo, comico il secondo), compare anche una ragazza, Monya, che è ultima terrestre rimasta in vita nel XXXIX secolo, giunta nei nostri giorni per impedire, cambiando il corso della Storia, la fine del mondo nel 3872. E’ quanto raccontato nella prima avventura, “La spirale del tempo” (1981). “Il mattino del mondo” (1988) vede i nostri eroi raggiungere Bali nel 1359 per liberare una danzatrice destinata a una orribile sorte (per colpa di un oggetto incautamente sottratto dal suo tempo), ritrovandosi però coinvolti nella catastrofica eruzione di un vulcano. “L’astrologo di Bruges” (1994) ricostruisce, con certosina documentazione, la realtà delle Fiandre nel 1545, là dove Yoko e i suoi amici si recano per recuperare una fiala che potrebbe scatenare la peste nera ai nostri giorni. Se non conoscete la giapponesina di Leloup, ecco un’occasione per incontrarla.
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