martedì 12 aprile 2016

PASSEGGERI NOTTURNI



Gianrico Carofiglio
PASSEGGERI NOTTURNI
Einaudi, 2016, 
brossurato, 100 pagine
12.50 euro

Sono un fan del Carofiglio giallista quando scrive le storie dell'avvocato Guerrieri, e già lì definirlo semplicemente "giallista" è riduttivo perché l'ex magistrato barese e, per fortuna (sua), anche ex politico, dimostra uno spessore letterario e una carica umana più che notevole, scandagliando nelle psicologie e nel sociale in modo coinvolgente. Sono però ormai parecchie le sue prove "libere", senza vincoli di genere, fra cui anche alcuni pamphlet in cui, per sfortuna (nostra), dà sfogo a quella vena, pur tenuta intelligente a bada, di supplenza intellettuale e moralisteggiante tipica di chi, forse per retaggio politico o culturale, si tiene comunque un tantino superiore. Ma niente di grave: Gianrico Carofiglio è comunque uno scrittore acuto e gradevole. Doti dimostrate una volta di più in questa raccolta di testi brevi (trenta, di tre pagine l'uno) che però è fuorviante definire "racconti". A parte rarissimi casi ("Il biglietto"), non c'è trama e non ci sono personaggi inventati. Il resto è costituito da elzeviri, ricordi di esperienze vissute, ritratti di gente incontrata, esercizi di stile, apologhi, lezioni di vita citazioni di cose lette (leggende urbane, racconti zen). E' come se Carofiglio avesse raccolto una sua rubrica di commenti, considerazioni, pensieri sparsi sul mondo e sulla vita, tenuta su un giornale. Tutto interessante, ben scritto, condivisibile, intelligente: ma non si tratta di racconti. La definizione più giusta potrebbe essere quella di "zibaldone", ma anche inquadrare il libro nella categoria degli almanacchi, come si fa in quarta di copertina, può andar bene. Viene in mente un Luca Goldoni più serioso e meno umoristico. Peccato per una certa insistenza (forse un tantino freudiana e compiaciuta) sul fatto che lui, Gianrico, frequenta i ristoranti del centro di Roma dove incontra i politici, va alle feste importanti, viene invitato ai congressi e insomma appartiene al bel mondo. Fa piacere comunque vedere Carofiglio in testa alle classifiche con una antologia di testi brevi, a sfatare il mito che in Italia gli scrittori vendono (se li vendono) soltanto romanzi.

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