domenica 29 marzo 2020

L'INSETTICIDA ATOMICO







Francisco Ibáñez
L'INSETTICIDA ATOMICO
Edizioni Williams
brossurato, 1972
46 pagine, 600 lire


Fra i grandi misteri della storia c'è il perché Mortadelo y Filemon, e più in generale i fumetti dello spagnolo Francisco Ibáñez, siano stati tradotti pochissimo in italiano e non abbiano goduto nemmeno della metà straordinario successo che li ha sempre accompagnati in Spagna. Perfino i due film esilaranti e pieni di effetti speciali fumettosi che sono stati realizzati nella penisola iberica su Mortadelo non hanno avuto distribuzione nel nostro Paese. Il caso è davvero singolare, perché Mortadella e Filemone (questo il nome italiano dato alla serie dalla Williams negli anni Settanta) sono divertentissimi. Ricordo che quando lessi il mio primo albo, "Olè, Torero", da ragazzino, quasi non credevo che si potesse ridere tanto. La Williams stampò, che io sappia, solo quattro avventure della coppia di agenti segreti della TIA (è chiaro il riferimento alla CIA, ma ricordiamoci che "tia" in spagnolo vuol dire "zia"). Poi ci fu un tentativo di Francesco Coniglio e Silver in appendice a Lupo Alberto, ma senza esito. Trovandomi nell'impossibilità di leggere albi in italiano, negli anni mi sono dato da fare e mi sono comprato tutti i volumi in spagnolo che ho trovato: adesso possiedo una discreta collezione di una cinquantina di titoli, ma in Spagna ce ne sono molti ma molti di più. Peraltro, non ho cercato soltanto albi di Mortadelo ma anche dei tanti altri personaggi del geniale Ibáñez, tra i quali le mie preferite Donna Puña e Donna Pera, vicine di casa sulle scale di un condominio. Ma torniamo a Mortadelo y Filemon. Sono due agenti segreti, si diceva. Mortadella ha la caratteristica di essere un mago del travestimento: un vero trasformista. Mortadelo, il collega con cui fa coppia, rimane spesso vittima delle imprevedibili conseguenze di questi cambiamenti d'abito dell'amico. Una caratteristica dell'umorismo di Ibáñez è di essere totale: cioè le gag si succedono senza soluzione di continuità, quasi una battuta ogni vignetta, ma questo fuoco di fila porta avanti comunque una trama rocambolesca piena di situazioni, sketches, personaggi, tormentoni. Se i testi sono esilaranti, i disegni ancora di più. Lo stile è quello francese, alla Spirou (per intenderci), ma l'umorismo più da cartone animato o da comica velocissima. "L'insetticida atomico", terzo albo Williams su quattro, mette in scena da caccia di Mortadella e Filemone a uno spray creato dal professor Kornibus, uno scienziato alla Q di 007, che invece di uccidere gli insetti (motivo per cui era stato creato) li fa ingigantire e trasforma per esempio le cavallette in bestie grandi come cavalli. La formula è stata rubata dagli agenti della Tirania, un paese guerrafondaio governato da un regime dittatoriale dove i nostri si recano in missione. La propaganda della Tirania riempie le città di cartelloni in cui si esalta la missione del governo in favore della pace del mondo, ma poi dappertutto ci sono fili spinati e carri armati. Su una fabbrica si legge: "Fabbrika di kannoni deztinati a imporre in mondo pace e amore". Insomma, in anni di Guerra Fredda, non manca neppure la satira politica. E allora, perché Ibáñez non è stato tradotto?

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