sabato 17 agosto 2019

LMVDM - LA MIA VITA DISEGNATA MALE



Gipi

LMVDM
LA MIA VITA DISEGNATA MALE
Coconino Press
cartonato - 150 pagine

"La mia vita disegnata male" è uno di quei fumetti che mi hanno costretto a rimuginarci sopra per giorni, dopo avermi dato un senso di angoscia mentre lo leggevo. Tutto questo, ovviamente, sia detto in lode del volume. Le sensazioni sono state quelle di quando ho letto certe cose di Andrea Pazienza, un altro autore nelle cui opere a volte non è facile distinguere la parte inventata dagli elementi autobiografici, anche se la necessitò di fare questa distinzione non è fondamentale né importante. Non so quanto della "vita disegnata male" di Gipi (Gian Alfonso Pacinotti, 1963) sia davvero accaduto o piuttosto aggiustato per dar vita a un graphic novel che per quanto autobiografico resta un'opera di narrativa. Però so che obbliga lettore a confrontarsi con uno spaccato di società, di umanità, di sofferenza, di degrado e di esaltazione che sicuramente esistono, là fuori. Niente di più lontano da me delle esperienze di gruppi di tossici che si inventano mix di farmaci, sostanze chimiche e droghe, però, caspita, leggendo Gipi ci si finisce dentro, si vedono e capiscono dinamiche, si partecipa alle ansie del protagonista, ci si angoscia per lui e con lui. A volte, si sorride pure amaramente insieme all'autore, che sceglie volutamente di "disegnare male" pur essendo capacissimo di "disegnare bene" (si vedano le tavole a colori con i pirati, intercalate alle pagine in bianco e nero in cui si segue l'odissea in carcere e dai medici dell'io narrante). Un disegno che si inserisce chiaramente in una scuola anche internazionale di artisti volutamente non "accademici", il cui stile si può apprezzare o non apprezzare ma che è adattissimo alla narrazione autobiografica, quella degli "scarabocchi" che ciascuno di noi ha dentro si sé nel groviglio dei ricordi.

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