giovedì 16 aprile 2020

AMIAMOCI IN FRETTA



Achille Campanile
AMIAMOCI IN FRETTA
Rizzoli
cartonato, 1962
330 pagine, 1900 lire



Questo esilarante romanzo di Achille Campanile, risalente al 1933 ma poi rivisto e aggiornato nel 1962, fa parte del filone surreale della produzione del grande umorista. Tuttavia la trama si snoda secondo un filo logico, anche se di una logica folle ed esilarante, e i personaggi, di cui ci viene offerto un campionario inesauribile, hanno tutti un loro perché. Per darne l'idea basterà accennare al cane muto Snob, che abbaia mostrando un cartello su cui c'è scritto BAU BAU, o al serial killer chiamato Il Filantropo Integrale, che uccide solo le persone che gli sembrano afflitte per farle smettere di soffrire, dunque a fin di bene. Il meccanismo narrativo si mette in moto con i motori del "Fulminante VIII", un bastimento partito per non si sa dove e che a un certo punto naufraga (ma in realtà no, prende il volo una volta alleggerito del peso dei naufraghi) nel pressi del regno di Hermosa, governata (si fa per dire) dal Re Armando, che ogni mattina decide lui che giorno è (e di solito è il giorno del suo compleanno). Ci sono gag indimenticabili. Una prevede che gli amici del povero Capecelatro, che si suppone morto nel naufragio del "Fulminante I", si raccontino l'un l'altro le barzellette di cui lo scomparso era un formidabile inventore e, appunto perché le di lui battute ricordano loro il defunto, anziché ridere si mettono a piangere. Il fatto che ci sia un "Fulminante VIII" dopo i naufragi dei "Fulminanti" precedenti non significa che il nome porti sfortuna: come dice l'armatore, deridendo questa supposizione, le sue navi affondano tutte qualunque nome abbiano. Il re di un Paese vicino a Hermosa che non ha uno sbocco sul mare, a un certo punto, va da re Armando a chiedergli un attracco per le navi, e si presenta chiedendogli: "Mi dai un bacino?". Intende: un bacino di carenaggio, ma si crea un malinteso da scompisciarsi dal ridere. Una curiosità: la copertina è attribuita a Carlo Thole. Si tratta, evidentemente, di Karol ai suoi esordi.

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