sabato 11 aprile 2020

EROI A STRISCE





Alfredo Castelli
EROI A STRISCE
Nona Arte
2019, cartonato
192 pagine, euro 39,90


Diversamente da quanto è accaduto negli Stati Uniti, da noi in Italia le strisce a fumetti (comiche o avventurose) in appendice ai quotidiani non hanno mai avuto fortuna. Nella sua informatissima introduzione, Alfredo Castelli ricostruisce la storia delle sporadiche apparizioni delle strip sulle testate giornalistiche e individua in "Stampa Sera" il primo quotidiano che ospitò con regolarità una serie (tra il 1950 e il 1951): si trattava delle avventure a fumetti di Arsenio Lupin. "Paese Sera" nel 1953 ebbe il merito di pubblicare le prime strisce umoristiche italiane, alternando Geremia e il Gatto Filippo, di Pino Zac. Nel 1968 tenne anche a battesimo le Sturmtruppen. Ma, in generale, lo spazio concesso è sempre stato limitatissimo, soprattutto rispetto agli standard americani (e rispetto alla gloria della produzione "sindacata" d'Oltreoceano) e per poco tempo. Tuttavia, gli esperimenti non sono mancati. Di molti di questi è stato indiscusso protagonista proprio Alfredo Castelli, instancabile nel proporre strisce originali o adattamenti a strisce di fumetti celebri. Una selezione rappresentativa delle strip castelliane apparse sui quotidiani del Bel Paese (dal "Giorno" di Milano al "Piccolo" di Trieste, passando per "La Gazzetta del Popolo" e "La Notte") è stata raccolta in volume da Nona Arte, con un ricco apparato critico e un più che interessante corredo iconografico di supporto. Un analogo cartonato, targato però Sergio Bonelli Editore, aveva già riproposto la versione a strisce per i quotidiani di Martin Mystére (strisce riadattate e non identiche a quelle degli albi), questo nuovo tomo presenta tutti gli altri eroi:gli Aristocratici, Diabolik, Nick Carter, Zio Boris e l'incredibile Signor Max (che muore alla fine di ogni storia). Tanti i disegnatori chiamati a illustrare le strip: Barison, Coretti, Facciolo, Fagarazzi, Ghiddi, Giordano, Peroni, Silver, Siò, Tacconi, Tuis, Zaniboni. Per gli estimatori del Buon Vecchio Zio Alfy il volume è imperdibile; per i cultori del fumetto in generale, più che consigliato. Peccato solo per la riproduzione difficoltosa di certe vignette, essendo state ricavate, evidentemente, da materiale d'epoca.

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