lunedì 12 ottobre 2020

SE SCORRE IL SANGUE

 

 


Stephen King
SE SCORRE IL SANGUE
Sperling & Kupfer
cartonato, 510 pagine
2020, 21.90 euro

 

Nella sterminata produzione kinghiana figurano (e spesso fanno bella figura) anche una serie di antologie di racconti. Alcune di queste raccolte contengono numerose storie brevi (è il caso di "A volte ritornano"), altre volte il volume antologico propone meno numerosi romanzi brevi (come fa "Stagioni diverse", da cui sono stati tratti film come "Stand by me" e "Le ali della libertà"). Questo "Se scorre il sangue" appartiene a quest'ultima categoria. I romanzi brevi (o racconti lunghi) sono quattro. Dico subito che il primo vale da solo, secondo me, il prezzo del volume. Purtroppo, il resto non è all'altezza (anche se di King non si butta via niente). "Il telefono del signor Harrigan" è un racconto decisamente ipnotico e inquietante, di quelli che non si riesce a staccare gli occhi dalla lettura e anzi, a pagine finite, dispiace che non sia stato più lungo: lo spunto poteva essere quello per un romanzo, con il cellulare in tasca a un morto sepolto nel cimitero che continua a mandare messaggi a distanza di anni. Il racconto che dà il titolo all'antologia, "Se scorre il sangue", è un sequel del romanzo "The Outsider", ma anche della trilogia di "Mister Mercedes", dato che vi compaiono alcuni dei personaggi principali, soprattutto Holly Gibney, a cui King sembra particolarmente affezionato (anche se, sinceramente, non capisco perché). Il titolo allude alla predilezione dei giornalisti per le storie cruente che attirano i lettori, e difatti c'è un certo giornalista televisivo che accorre sempre per primo sui luoghi dei disastri e sembra provarci gusto. Holly era stata la protagonista anche di "The Outsider", dove aveva combattuto contro una sorta di creatura mutaforma che si nutre di dolore e di paura assumendo aspetti umani che cambia continuamente. Si poteva credere che di mostri del genere ce ne fosse soltanto uno, invece Holly ne individua un secondo. La storia che ne viene fuori (lunga oltre duecento pagine) avrebbe potuto essere pubblicata come romanzo a parte, in ogni caso non è emozionante come quella a cui fa da sequel, anzi, si rivela ripetitiva e noiosa. Gli altri due racconti sono più brevi, uno tratta della fine del mondo e tutto sommato si fa leggere, l'altro narra di uno scrittore che resta bloccato in uno chalet di montagna a causa di una bufera di neve: lo spunto è buono, il finale delude. Attendiamo il Re alla prossima prova.



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