sabato 7 dicembre 2024

M. L’OMBRA DEL DESTINO



Antonio Scurati
M.
L’OMBRA DEL DESTINO
Bompiani
2024, brossurato
670 pagine, 24 euro

E’ necessario un riassunto delle puntate precedenti. “M. L’ombra del destino” è la quarta parte di una monumentale biografia di Benito Mussolini, iniziata con “M. Il figlio del secolo”, vincitore del premio Strega 2019. Cliccando sul titolo potete leggere la recensione apparsa a su tempo su questo blog.
Non si tratta di un vero e proprio romanzo, ma non è neppure un saggio storico. L’autore, l’accademico napoletano Antonio Scurati (1969), lo definisce “romanzo documentario”. Di Mussolini, nel primo tomo, si racconta l’ascesa al potere in Italia negli anni che vanno dal 1919 al 1924, più o meno dalla fondazione dei “Fasci di combattimento” fino all’ omicidio di Giacomo Matteotti. Non è solo del Duce che si parla ma, attraverso di lui, si descrivono le figure di molti altri personaggi: Matteotti, appunto, ma anche Gabriele D’Annunzio, Filippo Turati, Italo Balbo, Amerigo Dùmini, Nicola Bombacci, Luigi Facta, solo per citare alcuni dei protagonisti di quel tragico quinquennio.
Nel 2020 esce il secondo volume, “M. L’uomo della Provvidenza”, che narra gli avvenimenti dal 1924 al 1932. Vi si narra il consolidamento del regime attraverso la progressiva soppressione delle più elementari regole democratiche e l’accentramento del potete nelle sole mani del Duce, che arriva a sottrarsi addirittura dal controllo del Partito Fascista, il cui Consiglio diventa un mero esecutore della volontà di autocrate, mentre sotto di lui si assiste a una guerra fra fazioni (Farinacci contro Giampaoli e Belloni, Arnaldo Mussolini contro Achille Starace).
Nel 2022 ecco uscire la terza parte della biografia. “M. Gli ultimi giorni dell’Europa” racconta avvenimenti accaduti tra il 3 maggio 1938 (inizio della visita di Adolf Hitler in Italia con il suo arrivo a Roma) e il 10 giugno 1940 (data infausta dell’entrata in guerra dell’Italia al fianco del nazisti).  Come nei precedenti volumi, la lettura è angosciante, anche di fronte a pagine volutamente asettiche, di chirurgica elencazione di fatti. Per quanto fosse evidente ciò a cui si andava incontro, così come erano evidenti la follia di Hitler e la perdita di lucidità del Duce, nessuno di coloro che potevano fare qualcosa per evitare l’entrata in guerra, lo fece. Sgomento e incredulità anche di fronte alle ignobili leggi razziali, di fronte alle quali troppi furono complici. Tanti i personaggi sulla scena, da Galeazzo Ciano, ministro degli esteri privo di spessore, a Claretta Petacci, cresciuta nel mito di Mussolini e divenuta la sua ultima fiamma, dall’ambasciatore a Berlino Bernardo Attolico (a cui si deve uno degli ultimi tentativi di scongiurare in coinvolgimento italiano nel conflitto) a Edda, figlia del Duce, fervente filonazista. Personaggi anche stranieri, francesi, inglesi, americani, tedeschi, polacchi, austriaci, di cui assistiamo alle manovre diplomatiche e a squarci di vita privata

Ed ecco, nel 2024, il quarto volume, questo “M. L’ora del destino” che racconta gli avvenimenti che vanno dal giugno 1940 al luglio 1943, quando il Gran Consiglio del Fascismo, con l’appoggio del Re, esautora Mussolini e proclama Primo Ministro Pietro Badoglio, il quale, parlando via radio, dichiara: “la guerra continua”. Tutto lascia supporre e sperare che Scurati prosegua la biografia del Duce fino agli eventi dell’aprile 1954. C’è spazio e abbondanza di materiale per un quinto volume. 
Le seicentosettanta pagine di questo si leggono senza riuscire a staccare gli occhi dalle righe, svelando avvenimenti e retroscena non noti a chi abbia degli anni del regime fascista una conoscenza scolastica. Si assiste allo sgretolamento di un uomo, di un mito artificioso, di una falsa rappresentazione. Come a Mario Rigoni Stern, uno dei protagonisti in positivo,  si aprono gli occhi anche a milioni di italiani, che si riconoscono ingannati e traditi, usati come carne da cannone in imprese folli di conquista e di invasione di terre altrui, peraltro senza mezzi, gettati allo sbaraglio, comandati a eseguire crudeltà inaudite che si ritorcono contro di loro. Anche Mussolini si sente tradito dagli italiani, ritenuti popolo di calabrache senza nerbo. A proposito della tragica situazione dei soldati da lui spediti in Russia, scrive: “Questa neve e questo freddo vanno benissimo, così muoiono le mezze cartucce e si rafforza questa mediocre razza italiana”.  Dopo il primo mese di guerra: “Ho poca fiducia nella nostra razza: al primo bombardamento che distruggesse un campanile famoso, gli italiani alzeranno le braccia”. Nel novembre del 1942: “ E’ inutile, la razza è quello che è; e non la si corregge dall’oggi al domani. Ho inventato un neologismo: i bracaioli, per quelli che stanno sempre con le brache in mano”. Spariscono comunque le adunate oceaniche, la propaganda si fa inefficace, lo scenario di cartapesta si sgretola. Attorno al Duce, Scurati illumina di volta in volta, come sotto uno spot teatrale, le figure di militari, uomini politici, fascisti della prima ora e dell’ultima, a volte rivoltanti e fanatici, a volta lucidamente consapevoli del disastro incombente. Due le donne chiamate alla ribalta: Edda Ciano e soprattutto Claretta Petacci. Se ci sarà un quinto volume, conclusivo, le immagino tragiche protagoniste entrambi.