venerdì 7 aprile 2023

M. – L’UOMO DELLA PROVVIDENZA

 


 

Antonio Scurati
M. – L’UOMO DELLA PROVVIDENZA
Bompiani
2020, brossura
652 pagine, 23 euro


“M. – L’uomo della provvidenza” è il secondo volume della biografia di Benito Mussolini (la M. del titolo fa riferimento al suo cognome) scritta sotto forma di “romanzo documentario”, così come Antonio Scurati la definisce nella sua introduzione. Il primo volume, “M. – Il figlio del secolo” (del quale mi sono occupato in questo spazio con una recensione che potete leggere o rileggere cliccando qui) è stato accolto con straordinario successo di pubblico e ha vinto il premio Strega 2019. Vi si raccontava l’ascesa al governo di Mussolini in Italia negli anni che vanno dal 1919 al 1924, più o meno dalla fondazione dei “Fasci di combattimento” fino all’ omicidio di Giacomo Matteotti. Il seguito della cronistoria proposto in questo secondo volume si va invece dal 1924 al 1932 e si racconta il consolidamento del regime attraverso la progressiva soppressione delle più elementari regole democratiche e l’accentramento del potete nelle sole mani del Duce, che arriva a sottrarsi addirittura dal controllo del Partito Fascista, il cui Consiglio diventa un mero esecutore della volontà di autocrate, mentre sotto di lui si assiste a una guerra fra fazioni (Farinacci contro Giampaoli e Belloni, Arnaldo Mussolini contro Achille Starace) combattuta con coltellate alla schiena e lettere anonime. A supporto dell’autocrazia c’è la polizia fascista, l’Ovra, con a capo Arturo Bocchini, uno di cui si diceva che non dimenticasse nulla, né un nome, né un volto: “lucido, attendista, spietato”. Risolto il caso Matteotti con una vergognosa sentenza che praticamente non punisce i pur identificati responsabili e ribalta sul deputato socialista la responsabilità della “provocazione”, Mussolini vuole liquidare le sue squadracce, nostalgiche delle violenze perpetrate fino a pochi anni prima, e fregiarsi del merito di aver ripristinato l’ordine. Ma la violenza si scatena fuori dai confini italiani nelle colonie dell’Africa del Nord, in Libia, Tripolitania, Cirenaica, Fezzan: leggendo le cronache di Scurati, riprese dai documenti ufficiali e dai diari dei protagonisti, svanisce il mito degli “italiani brava gente” e si scoprono crimini di guerra ordinati da Rodolfo Graziani e Pietro Badoglio: campi di concentramento, esecuzioni di massa, bombardamenti con le terribili bombe all’iprite. I nostri occhi di lettori di cento anni dopo si meravigliano nel vedere, nel capire, come tutto sia accaduto perché a Mussolini glielo hanno lasciato fare. Una reazione della società avrebbe potuto fermare lo scempio quando era ancora agli inizi. Ci si stupisce invece nel vedere come gli italiani (non tutti, naturalmente) siano stati proni, se non entusiastici esaltatori del regime nascente. Fra questi, molti uomini di chiesa e le autorità vaticane, con cui il Duce stringe un concordato. Ancora, come nel “Figlio del secolo”, Scurati dedica ogni capitolo a un personaggio, una data e un luogo: narra gli eventi con piglio giornalistico, li segue come con una telecamera, non fa invettive o trancia giudizi: descrive come se i fatti accadessero sotto i nostri occhi. A supporto dei capitoli, produce estratti di articoli di giornale e di lettere. Non mancano le indiscrezioni sulla vita privata del Duce, e un certo spazio è dedicato alle inquietudini giovanili della figlia Edda, placate dandola in moglie a Galeazzo Ciano, figlio dell’eroe di guerra Costanzo, fascista della prima ora. “M. – L’uomo della provvidenza” ha un seguito in un terzo volume. 

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