lunedì 24 dicembre 2018

UN DELITTO, UN MISTERO, UN MATRIMONIO





Mark Twain
UN DELITTO, UN MISTERO, UN MATRIMONIO
Rizzoli
Prima edizione gennaio 2002
Traduzione di Mariarosa Bricchi
cartonato – 110  pagine – 10 euro

“Un caso letterario mondiale: dopo 125 anni ricompare un manoscritto dimenticato di Mark Twain”: così in quarta di copertina. La postfazione di Boy Blount Jr, che occupa metà del volume (iniziando, infatti, a pagina 57), spiega il retroscena: “Nel 1876, quando lo scrittore aveva quarant’anni, Mark Twain concepì un progetto, in collaborazione con l’ ‘Atlantic Monthly’, che rimase irrealizzato fino al 2001”. Grossomodo, il progetto era quello di invitare dieci grandi scrittori dell’epoca a sviluppare, ciascuno alla propria maniera e con il proprio stile, la traccia proposta dallo stesso Twain. Traccia che costituisce il romanzo salvato dall’oblio dopo oltre cento anni, visto che, per vari motivi, dell’idea dello scrittore non se ne fece di niente e il manoscritto con la traccia rimase inedito. La postfazione ricostruisce per filo e per segno tutti i particolari, dalla genesi al naufragio del progetto, inserendo ogni cosa nel contesto della movimentata vita di Mark Twain, ma per restare al romanzo in quanto tale si tratta di ben poca cosa, trattandosi appunto di qualcosa da sviluppare. Ciò che colpisce è il bizzarro finale di una vicenducola che potrebbe essere semplicemente un giallo, con venature rosa. In uno sperduto villaggio del Missouri chiamato Deer Liek, un contadino piuttosto spiantato di nome John  Gray ha una figlia di nome Mary innamorata di un certo Hugh Gregory. John ha però un fratello più vecchio, Dave, che, diversamente da lui, ha fatto fortuna. Dave Gray ha fatto testamento, lasciando tutti i suoi soldi alla giovane Mary. Solo che Dave odia mortalmente tutti i Gregory, e se dovesse venire a sapere che Mary sposerà un rampollo di quella famiglia, cambierebbe immediatamente il testamento per impedire che i suoi beni finiscano proprio nelle mani di uno dei suoi nemici. John Gray chiede quindi a Mary di troncare la sua relazione con Hugh prima che Dave cambi il testamento. Intanto, uno strano personaggio è arrivato a Deer Liek: è uno straniero dall’accento francese, ritrovato svenuto sulla neve come se fosse piovuto dal cielo, e che non sa dare spiegazioni su di sé avendo perso la memoria: finisce per farsi chiamare conte di Fontainebleau.
Da qui in poi, occhio allo spoiler perché vi racconto tutto, ma proprio tutto (secondo me non è la soluzione del giallo che segue la cosa importante, ma il divertimento dato dal meccanismo e da tutta l'operazione tentata da Twain).
Dave scopre la tresca fra Hugh e Mary, continuata nonostante John, e salta su tutte le furie. Correrebbe dal notaio a cambiare il suo testamento, se qualcuno non lo uccidesse prima. E purtroppo non sembrano esserci dubbi: tutti gli indizi portano verso il giovane Gregory, che viene arrestato e condannato a morte. Il conte di Fontainebleau, grande amico di Mary, prima consola la povera ragazza, poi si offre come marito. La fanciulla, disperata, accetta: ha bisogno di qualcuno a cui aggrapparsi. Ma ecco che, proprio il giorno delle nozze, si scopre la verità: Hugh è innocente! Dave è stato ucciso dal conte, che voleva sposare Mary eliminando il principale rivale proprio grazie all’accusa di omicidio fatta ricadere su di lui, ottenendo nel contempo l’eredità del morto attraverso la moglie. Il conte confessa, e svela anche i retroscena del suo arrivo a Deer Liek: è caduto sulla neve da una mongolfiera, su cui era salito con Jules Verne, essendo da questi sfruttato come “sperimentatore” dei “Viaggi Straordinari” oggetto dei suoi libri. A parte il ricorso a Verne, peraltro il chiave di ostile presa in giro (pare evidente l’insofferenza di Mark Twain verso lo scrittore francese), il racconto è dunque un giallo.  Il finale grottesco pare incongruo. Il resto, benché limitato a essere traccia, è godibile (senza dubbio più di molti romanzi di autorucoli che pure li hanno portati a termine).

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