Ethel Lina White
LA SCALA A CHIOCCIOLA
(SOME MUST WATCH)
Monadori
I Classici del giallo
Brossurato – 1981
256 pagine, 2000 lire
Vi racconto com’è andata. Durante l’estate 2023 trovo in vendita su una bancarella di libri usati (offerto a un euro) un romanzo dal titolo “La scala a chiocciola”, scritto nel 1908 da Mary Roberts Rinehart. Ho un flash, e ricordo un film in bianco e nero visto una volta da ragazzo (se non da ragazzino) in televisione, intitolato proprio così e che mi è rimasto impresso nella memoria come paurosissimo. Non credo di averlo mai visto più di una volta, ma tanto è bastato per farmi ricordare, oltre a titolo, certe scene e certe inquadrature. Con il tempo, mi sono convinto che il regista fosse nientemeno che Alfred Hitchcock, senza motivo - se non per la tensione creata dalla regia e dalla fotografia, oltre che per il tipo di trama. Tanto “La scala a chiocciola” segnò e turbò i miei ricordi che, molti anni dopo, nello sceneggiare “L’abbazia del mistero”, la mia seconda storia di Zagor, inserii il personaggio di una ragazza diventata muta dopo un shock, che recupera la voce in conseguenza di una nuova emozione vivissima, come capita appunto ad Helen, la protagonista del film, interpretata da Dorothy McGuire. Torniamo alla bancarella di libri usati. Compro il romanzo della Roberts Rinehart e lo leggo. Delusione! Non che sia un brutto giallo, ma è chiaro che NON è quello che ha ispirato il film omonimo. La trama è del tutto diversa. Faccio le dovute ricerche e scopro che The Spiral Staircase è un film del 1946, diretto da Robert Siodmak (e non da Alfred Hitchcock), che recupero anche in Rete, guardandolo dunque per la seconda volta ma senza ricavarne particolari brividi (pellicola apprezzabile ma non entusiasmante, soprattutto non terrorizzante secondo gli standard più recenti). Scopro anche che la pellicola è tratta da un romanzo del 1933 di Ethel Lina White (1876-1944), dal titolo Some Must Watch. Quindi, “La scala a chiocciola” di Mary Roberts Rinehart non c’entra nulla. Scrivo comunque la mia recensione, che potete leggere qui.
https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2023/11/la-scala-chiocciola.html
LA SCALA A CHIOCCIOLA
(SOME MUST WATCH)
Monadori
I Classici del giallo
Brossurato – 1981
256 pagine, 2000 lire
Vi racconto com’è andata. Durante l’estate 2023 trovo in vendita su una bancarella di libri usati (offerto a un euro) un romanzo dal titolo “La scala a chiocciola”, scritto nel 1908 da Mary Roberts Rinehart. Ho un flash, e ricordo un film in bianco e nero visto una volta da ragazzo (se non da ragazzino) in televisione, intitolato proprio così e che mi è rimasto impresso nella memoria come paurosissimo. Non credo di averlo mai visto più di una volta, ma tanto è bastato per farmi ricordare, oltre a titolo, certe scene e certe inquadrature. Con il tempo, mi sono convinto che il regista fosse nientemeno che Alfred Hitchcock, senza motivo - se non per la tensione creata dalla regia e dalla fotografia, oltre che per il tipo di trama. Tanto “La scala a chiocciola” segnò e turbò i miei ricordi che, molti anni dopo, nello sceneggiare “L’abbazia del mistero”, la mia seconda storia di Zagor, inserii il personaggio di una ragazza diventata muta dopo un shock, che recupera la voce in conseguenza di una nuova emozione vivissima, come capita appunto ad Helen, la protagonista del film, interpretata da Dorothy McGuire. Torniamo alla bancarella di libri usati. Compro il romanzo della Roberts Rinehart e lo leggo. Delusione! Non che sia un brutto giallo, ma è chiaro che NON è quello che ha ispirato il film omonimo. La trama è del tutto diversa. Faccio le dovute ricerche e scopro che The Spiral Staircase è un film del 1946, diretto da Robert Siodmak (e non da Alfred Hitchcock), che recupero anche in Rete, guardandolo dunque per la seconda volta ma senza ricavarne particolari brividi (pellicola apprezzabile ma non entusiasmante, soprattutto non terrorizzante secondo gli standard più recenti). Scopro anche che la pellicola è tratta da un romanzo del 1933 di Ethel Lina White (1876-1944), dal titolo Some Must Watch. Quindi, “La scala a chiocciola” di Mary Roberts Rinehart non c’entra nulla. Scrivo comunque la mia recensione, che potete leggere qui.
https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2023/11/la-scala-chiocciola.html
A questo punto devo assolutamente rintracciare “Some Must Watch”, che la Mondadori ha pubblicato nel 1981 nei suoi Classici del Giallo - dandogli il titolo del film, appunto “La scala a chiocciola”. Ecco perché in cima alla recensione trovate indicato il titolo originale. Lo trovo su eBay e questa volta è il romanzo giusto. Tuttavia, ci sono alcune differenze tra il film e il romanzo della White. Per esempio, essendo la scrittrice gallese e il film americano, la pellicola è ambientata negli Stati Uniti invece che in Inghilterra. Ma soprattutto la protagonista Helen Capel nel libro non è affatto muta, anzi, è una ragazza dai capelli rossi molto vivace e intraprendente (diversamente dal personaggio interpretato dalla McGuire, cupo e angosciato). Inoltre il movente del serial killer che colpisce sullo schermo cinematografico è quello di uccidere donne segnate da un handicap (nella prima scena lo vediamo assassinare una zoppa), cosa che rende Helen una possibile vittima in quanto priva di voce; nel romanzo il maniaco dà la caccia semplicemente a ragazze che entrano nel suo raggio d’azione. Ci sono anche differenze nella composizione della famiglia Warren nella cui dimora la giovane donna presta servizio, e nelle dinamiche con cui interagiscono fra loro, ma nel complesso la storia è la medesima: in una notte da tregenda, in cui piove a dirotto, mentre si sa che l’assassino è nei paraggi, Helen rimane man mano sempre più sola nella villa (chi si allontana per un litigio, chi va in cerca dell’ossigeno necessario all’anziana inferma che giace nella Camera Blu, chi si ubriaca, chi prende troppo sonnifero…) finché alla fine chiaro che Helen non ha nessuno in grado di difenderla dal maniaco penetrato nella grande casa. Come si dice spesso, “è meglio il libro”: per quanto si tratti di un giallo d’altri tempi, il romanzo è un thriller assolutamente coinvolgente e alcuni personaggi (la vecchia moribonda, l’infermiera bisbetica che Helen sospetta di essere un uomo) sono decisamente inquietanti. Ho una parziale scusa (tirata per i capelli) anche per aver sospettato che “La scala a chiocciola” fosse un film di Hitchcock. Eccola: Ethel Line White è autrice di altri romanzi di successo, tra cui “Il mistero della signora scomparsa” (The Wheel Spins, del 1936), da cui proprio Alfred Hitchcock trasse, nel 1938, il film “La signora scompare” (The Lady Vanishes).
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