Alfredo Castelli
FRANKENSTEIN ILLUSTRATO
Cut-Up Publishing
Cartonato, 2023
114 pagine, 22.90 euro
Sotto il titolo, in copertina, compare la scritta “nuova edizione completamente riveduta e aggiornata al 2023”, e dunque c’è da chiedersi quando sia avvenuta la prima pubblicazione ldi questo “Frankenstein illustrato”. Alfredo Castelli lo spiega subito all’interno, insieme a un milione di altre cose di cui provvede a informarci: il primo varo di questo imprescindibile manuale risale al 2018, quando venne dato alle stampe in tiratura limitata nell’ambito della manifestazione catanese “Etna Comics”. Rispetto a quella, dunque, si aggiorna la filmografia (dal 1910 al 2023) che rappresenta la parte più consistente del libro, una settantina di pagine. Ma sono stati anche rivisti e corretti dimenticanze e refusi (bisognerebbe controllare pagina per pagina per scoprire quali).
Ne abbiamo parlato qui:
https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2018/07/frankenstein-illustrato.html
Se la prima edizione di questo aureo libello risale dunque al 2018, molto più antico è l’interesse di Castelli verso il romanzo di Mary Shelley “Frankenstein or the modern Prometheus” (1918). Come l’autore riferisce nel primo capitolo, nel 1969, pubblicò ne “I classici a fumetti” della Sansoni un adattamento illustrato da Giorgio Montorio. Visto il buon esito, Castelli propose a Gino Sansoni di dedicare al personaggio della Shelley un saggio sulla storia del libro e sulle sue versioni teatrali, cinematografiche, televisive. Il progetto fu messo in cantiere, si ottenne addirittura una prefazione di Forrest J Ackerman (la “J” senza punto non è un errore), fondatore della rivista “Famous Monsters”, ma poi non se ne fece di nulla. Dopo oltre cinquanta anni, il testo viene finalmente collocato all’inizio del saggio per cui venne scritto. Castelli, con grande abilità di divulgatore essenziale ma esaustivo (peraltro supportato da un ricco corredo iconografico), ripercorre velocemente la genesi del racconto della Shelley, relaziona circa le sue varie riscritture e sulla tardiva prima traduzione italiana, poi accenna agli apocrifi autori di sequel, quindi passa a trattare delle versioni teatrali e degli adattamenti a fumetti. Un capitoletto si intitola “Il mio Frankenstein” e si occupa di tutte le (tante) volte in cui proprio Castelli ha utilizzato il mostro, non mancando di citare l’avventura “Molok” scritta per la serie di Zagor. Segue la riproposta delle trentaquattro tavole della storia del 1969 pubblicata da Sansoni. A questo punto si passa a parlare di film, cartoni animati, programmi TV. Ciliegina sulla torta, un sedicesimo a colori con le locandine delle pellicole più interessanti. Si resta stupiti di quanto il mito di Frankenstein abbia permeato l’immaginario collettivo e la fiction negli ultimi duecento anni.
Nessun commento:
Posta un commento