venerdì 21 agosto 2015

SILENZIOSI NELLA NOTTE



Antonio Zamberletti
SILENZIOSI NELLA NOTTE
Todaro Editore
brossurato, 2008
296 pagine, 14.50 euro

La mia copia di "Silenziosi nella notte" si fregia anche di una dedica autografa dell'autore, dato che, in ambito zagoriano, io sono il suo editor. Antonio Zamberletti è, infatti, l'ultimo acquisto in ordine di tempo nella pattuglia degli sceneggiatori dello Spirito con la Scure. Ha già completato una prima storia e ne sta terminando un'altra. E' giunto in Bonelli forte della sua esperienza di giallista (tre titoli pubblicati) e di autore di fiction televisive. Si tratta senza dubbio di uno scrittore di razza. A me hanno affidato il compito di fargli prendere confidenza con la sceneggiatura fumettistica, perché non è automatico che chi scrive per il piccolo schermo o pubblica libri conosca anche tutti i trucchi del mestiere del comic writer. Antonio si è dimostrato un buon allievo, nel senso che non si è mai dato arie da artista della penna ed stato attento a recepire tutti i miei consigli. E' dunque con curiosità che mi sono accinto a leggerlo come romanziere. 

Antonio Zamberletti

"Silenziosi nella notte" (il titolo prende in prestito il motto di un plotone di soldati italiani in missione all'estero) è il terzo romanzo con protagonista Vincenzo Torres, un investigatore privato attivo nella Milano dei giorni nostri, una sorta di Philip Marlowe, nei pregi e nei difetti. E' un tipo tosto e tenebroso, duro e spiccio, con un passato pieno di fantasmi e una determinazione inarrestabile, solitario e senza affetti - però, appunto per questo, finisce per assomigliare un po' troppo allo stereotipo del private eye. Ciò che rende particolare Vincenzo Torres sono i suoi trascorsi nell'esercito (ha partecipato a varie missioni cosiddette "di pace") prima e nella polizia poi. Durante queste esperienze ha visto cose che noi umani non potremmo immaginare. Gli sono morti amici, ha partecipato a scontri a fuoco, sa usare armi da guerra, conosce gli scenari delle zone calde del mondo e ha amici e nemici tra i reduci e i riciclati. Le storie di cui Torres è protagonista vedono perciò muoversi sulla scena mercenari, trafficanti di droga, spie internazionali, poliziotti corrotti, infiltrati, mafiosi. Non si tratta di gialli patinati in cui l'investigatore indaga senza sporcarsi le mani. "Silenziosi nella notte" vede Torres cercare di scoprire perché è stato ucciso il Duca, un ex pilota di aerei militari, un tempo impiegato nei bombardamenti in Serbia. La storia è dura e coinvolgente. Tuttavia, vista appunto la durezza, non ci si può fare a meno di chiedere se davvero i nostri soldati in giro per il mondo abbiano fatto o visto le cose di cui Zamberletti ci racconta, se sul serio i nostri poliziotti e carabinieri siano i tipi tosti che ci descrive. Purtroppo siamo abituati a considerare gli scenari internazionali come adatti a un certo tipo di fiction e dunque non ci sono problemi a sospendere l'incredulità sulle vicende ambientate nei bassifondi di New York o di Mosca. Se la stessa storia si svolge a Quarto Oggiaro o a Melegnano (là dove le indagini conducono appunto Torres) ci viene quasi arricciare il naso, chissà perché.


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