I NEOPLATONICI
di Luigi Settembrini
Sellerio, 2001
brossura, 80 pagine
6.20 euro
Non inganni il titolo. Il libro non parla di filosofia, almeno non nella comune e più immediata accezione del termine. Si tratta, a tutti gli effetti, di un romanzo breve erotico, e per giunta dedicato a raccontare l'amore (vero, delicato ma completo e carnale) di due giovani adolescenti dell'Antica Grecia, Callicle e Doro. Dunque, si parla di un amore omosessuale. La storia, narrata in modo poetico e con incredibile candore ma senza tacer di nulla, colpisce soprattutto per l'anno in cui venne redatta (il 1859) e per il nome dell'autore: Luigi Settembrini. Vale a dire un rivoluzionario napoletano (1813-1876) protagonista dei moti antiborbonici del 1848 e autore del celebre "Protesta del popolo delle due Sicilie", per questo condannato a morte con pena commutata in ergastolo, quindi professore universitario e senatore del Regno dopo l'Unità. Insomma, un luminare. "I neoplatonici" venne scritto in carcere e rimase inedito fino al 1977, quando lo studioso Raffaele Cantarella ne scoprì il manoscritto fra i fogli dell'autore, che volontariamente li aveva celati per il loro contenuto scabroso. Dopo la prima edizione in cui Cantarella, non senza imbarazzo, provvide a inserire l'opera nel contesto di un interesse di Settembrini (sicuramente esistente) verso l'eros del mondo greco (il racconto è infatti estremamente dotto), Beppe Benvenuto cura dopo oltre vent'anni un nuovo ritorno alla ribalta commentando: "ci pare che che oggi il libretto possa essere apprezzato, persino meglio, senza troppe bardature erudite". Callicle e Doro (addirittura fratelli adottivi, essendo il primo andato ad abitare nella famiglia del secondo dopo la morte dei genitori) scoprono da soli la sessualità esplorando i propri corpi di giovinetti e vivono un amore libero senza paturnie. Forse era quello che Settembrini auspicava potesse accadere in un mondo utopico assai lontano dal suo e, purtroppo, anche dal nostro.
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