martedì 13 dicembre 2016

CHIAMATE JEEVES




CHIAMATE JEEVES
di Pelham Grenville Wodehouse
Collana Grande Universale Mursia
Prima edizione marzo 1989
brossurato - 230 pagine
lire 10.000

Jeeves è forse il personaggio più celebre di Wodehouse, anche se io preferisco tutti quelli del ciclo del castello di Blendings. Così l'impareggiabile maggiordomo viene descritto da Guglielmo Zucconi, nella presentazione: "Conosce il latino, cita a proposito Tennyson e Shakespeare, è rigoroso custode delle differenze di classe, è sempre disponibile a salvare con geniali pensate il suo padrone, ma proprio perché i tempi sono duri, le tasse terribili, i castelli diroccati, le rendite prosciugate, è costretto a suggerire agli avviliti padroni azioni perverse che mal si conciliano col suo stile". In questo romanzo, Jeeves non è al servizio di Bertam Woster Wooster detto Bertie, che è assente per studi (raccontati in un altro romanzo), ed è stato da lui "prestato" al nono conte di Rowcester, nobile ancora più rovinato e sconvolto di Bertie. Proprio costui è il coprotagonista, con Jeeves, del romanzo. Insieme, i due si improvvisano allibratori (clandestini e mascherati, e pronti a fuggire con i soldi delle scommesse) per ramazzare i soldi indispensabili al sostentamento del maniero in rovina della famiglia, Rowcester Abbey. Spiega il riassunto in quarta di copertina: "La comica vicenda si svolge in un fatiscente castello, emblema della decadente aristocrazia inglese del dopoguerra, che viene messo in vendita per rinsanguare le dissestate finanze del giovane lord. Allorché il maniero, Rowcester Abbey, ed il suo sprovveduto signore vengono concupiti da un'ereditiera americana, appassionata di parapsicologia, che trova quelle antiche mura un'ideale riserva per la caccia dei fantasmi, tutto sembra risolto. Ma ecco che ad ingarbugliare la matassa intervengono fidanzate gelose, cacciatori bianchi della Malesia, biscazzieri di Ascot... solo un Jeeves in forma strepitosa potrà venire a capo di un simile intreccio di equivoci, gags e colpi di scena ed avviare la storia verso il suo meritato lieto fine". In realtà, l'intreccio e le  battute sono al di sotto del livello che Wodehouse raggiunge con i romanzi del castello di Blandings. In ogni caso, le situazioni buffe ci sono: per esempio, lord Rowcester si ritrova in casa il maggiore Biggar uno degli scommettitori da lui truffati quando aveva una maschera sul volto. Jeeves salva diverse volte la situazione con buone trovate sfoggiate con britannico aplomb. Nel finale, il maniero diroccato viene venduto all'ereditiera, che sposa Biggar e si porta in America il castello (smontato e rimontato) e il marito. 

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