venerdì 1 gennaio 2021

IL PRIMO LIBRO DI ZIO BORIS

 


 

 
Alfredo Castelli
Carlo Peroni
IL PRIMO LIBRO DI ZIO BORIS
Dardo
cartonato, 1973
60 pagine, 1000 lire


Prima che, nel 2013, la Panini Comics pubblicasse "Zio Boris. L'integrale", che raccoglieva l'intera produzione realizzata fin lì (poi in appendice a Martin Mystère la serie avrebbe avuto un seguito), c'era stato, nel 1971, un volume pubblicato dalla New Time che raccoglieva tutto ciò che c'era disponibile fino a quel momento. Quindi, nel 1973, ecco questo cartonato della Dardo (uscito come supplemento di Johnny Logan, a imitazione, in verità, dei "Comics Cartoons" della Corno). Il titolo "Il primo libro di Zio Boris" lascia intendere che ce ne dovesse essere almeno un secondo, cosa non risulta (con beneficio di inventario). Sia come sia, le strip, opera di Alfredo Castelli (1947) e CarloPeroni (1929-2011, erano state pubblicate prima, a partire dal 1970, sulla rivista "Horror" di Gino Sansoni (di cui Alfredo Castelli era uno dei principali artefici), poi si erano trasferite su "Tilt" di Florenzo Ivaldi (di cui Carlo Peroni era uno dei principali artefici), per approdare poi nel 1972 sul "Corriere dei Ragazzi". Non a caso, la prefazione del volume Dardo è firmata da Alfredo Barberis, direttore di quest'ultima rivista, il quale parla di Castelli e Peroni come di "scavezzacolli" e di certe loro battute come "scioccanti", segnalando quella sui "mutilatini" che se sembrava audace nel 1973, in anni in cui era permesso tutto, figuriamoci oggi in tempi di politicamente corretto. "Zio Boris" si segnala per essere, dopo "Sturmtruppen" (1968), la prima striscia umoristica italiana regolarmente prodotta: la leggenda vuole però che Castelli ci lavorasse già dal 1964. Si tratta di una parodia dell'horror che certo a ricorda le vignette di Charles Addams pubblicate sul New Yorker fin dal anni Trenta, e più ancora il telefilm della ABC iniziato nel 1964, dato che è nella produzione televisiva che si immaginano la casa e la famiglia degli Addams così come siamo abituati a conoscerli noi. In realtà si può dire che Castelli e Addams trattano soltanto (quasi) lo stesso argomento, dopodiché i prodotti sono differenti. Non ci sono parentele fra i mostri della villa di Zio Boris (a parte il fatto che lui in effetti è lo zio non si sa di chi, e c'è un nonno Joe sepolto in cantina, che non si sa di chi sia nonno, e soprattutto non si sa che cosa sia). La casa è solo una sorta di pensionato per i mostri della tradizione: uno scienziato pazzo un vampiro, un fantasma, la creatura di Frankenstein, un uomo lupo, un teschio volante (quest'ultimo, in verità, poco tradizionale), a cui cercano di aggiungersi (in genere venendo ricacciati) Jack lo squartatore, Landrù, Hitler, Van Helsing e via dicendo. Il cartonato Dardo presenta la serie fin dall'inizio, introducendo i protagonisti uno a uno, e offrendo una versione a colori. La copertina è di Daniele Fagarazzi (1944-2019) che sarebbe diventato in seguito, al posto di Peroni, disegnatore della strip.

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