domenica 28 agosto 2022

JOYLAND

 
 
 

 
Stephen King
JOYLAND
Sperling & Kupfer
2013, cartonato
360 pagine, 19.90 euro

E' un romanzo di Stephen King, ma non "alla" Stephen King. Chi si aspetta di aver paura, o di leggerlo con l'angoscia, resterà deluso. C'è un solo morto ammazzato narrato in diretta, e non fa neppure troppa impressione. Poi ci sono alcuni delitti avvenuti in passato, ma di cui il protagonista sente solo raccontare. C'è un fantasma (anzi, due), ma non si spaventa nessuno. Per il resto, è una storia d'amore, di amicizia e di buoni sentimenti. Un po' come il racconto-capolavoro "Il corpo", in "Stand by me". Diciamo che il filone è quello. Giovane, come i ragazzi di quella vicenda, anche se un po' meno, è il ventenne Devin Jones che, per pagarsi gli studi, decide di lavorare l'estate del 1973 in un parco giochi della Carolina del Nord, "Joyland", appunto. E mentre è lì a far divertire la gente vestendo il costume della mascotte locale, un cane di nome Howie, la sua fidanzatina lontana lo lascia, senza che lui sia mai riuscito nemmeno a farci l'amore. Il lavoro diventa il suo modo di dimenticare, e a "Joyland" stringe rapporti stretti con alcuni suoi coetanei e con i veterani del parco, riuscendo a farsi benvolere da una zingara che predice il futuro e dal vecchio proprietario. Però si dice che nel Tunnel del'Orrore aleggi il fantasma di una ragazza che lì fu uccisa, Linda Gray, non si sa da chi, molti anni prima. Per gioco, più che per altro, Devin e i suoi amici Erin e Tom decidono di indagare. Il fantasma in effetti c'è (anche se lo vede, per un breve istante, soltanto Tom), ma è un'anima in pena che chiede di essere aiutata a uscire, non intende far del male a nessuno. Ad aiutarla provvede Mike, un bambino ammalato di distrofia muscolare, accudito da una ragazza-madre di dieci anni più anziana di Devin, di cui Devin però si innamora. E a far del male è invece intenzionato l'assassino di Linda Gray, uno che lavora nel parco e non vede di buon occhio le indagini sul delitto. Grande scrittura, storia che che prende e che convince, thriller moderato quasi senza sangue, commozione nel finale. Non si tratta di un romanzo epocale che toglie il sonno la notte, ma di una piacevole compagnia che sono lieto di aver avuto.


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