Alfredo Castelli
FRANKENSTEIN ILLUSTRATO
AC Press Edizioni
2018, brossurato
100 pagine, 9.90 euro
In occasione dei duecento anni dalla prima edizione del "Frankenstein" di Mary Shelley, Alfredo Castelli conclude e manda in stampa un saggio, intitolato "Frankenstein illustrato", da lui progettato (e iniziato a realizzare) nel 1970. All'epoca, il giovanissimo Zio Alfy (non ancora Buon Vecchio) aveva proposto la pubblicazione a Gino Sansoni, con il quale collaborava e per il quale aveva appena realizzato con Giorgio Montorio una versione a strisce proprio del romanzo della Shelley, per la collana "I classici a fumetti", primo adattamento disegnato uscito nel nostro Paese (riproposto oggi nel volume). "Per varie ragioni" (che Castelli non elenca dunque suscitando sospetti), il libro all'epoca non si fece, ma ecco che a distanza di 48 anni riesce a trovare la strada della libreria. Il progetto originario prevedeva una disamina completa su tutte le versioni letterarie (romanzi e racconti apocrifi), film, cartoni animati, parodie, adattamenti teatrali e quant'altro si potesse accostare a Frankenstein. Il saggio finalmente completato si limita invece alle versioni per lo schermo, dal 1910 a oggi. Del resto, "Frankenstein illustrato" è uscito in occasione di Etna Comics 2018 a corredo e complementi di un ricchissimo catalogo curato da Marco Grasso relativo a una mostra per i duecento anni del mito, catalogo in cui si elencano i millesima fumetti ispirati alla Creatura per antonomasia, tra cui Molok, avversario di Zagor in una storia scritta proprio da Castelli. Fra le curiosità che si scoprono leggendo "Frankenstein illustrato", oltre alla puntuale segnalazione dei film porno frankensteiniani, è come la terza pellicola della storia ispirato all'opera della Shelley, "Il mostro di Frankenstein", del 1921, sia italiano (regia di Eugenio Testa): la sorpresa consiste nel fatto che all'epoca il romanzo da cui fu tratti non era conosciuto nel nostro Paese, essendo la prima traduzione datata 1944. Il motivo per cui un capolavoro della letteratura inglese del 1818 sia rimasto inedito in Italia per più di cento anni è un vero mistero. Castelli come sempre è un maestro nel compilare cronologie e schedature e nel raccontare aneddoti.
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