sabato 17 novembre 2018

C’E’ UN CADAVERE IN BIBLIOTECA



Agatha Christie
C’E’ UN CADAVERE IN BIBLIOTECA
Arnoldo Mondadori Editore
Oscar Gialli aprile 1990
Titolo originale: “The body in the library”
Traduzione di Alberto Tedeschi
brossurato - 204 pagine

Lo spunto iniziale, per certi versi addirittura divertente, è, in fondo, la cosa migliore di questo romanzo che, pur essendo di buon livello, non può essere certo annoverato fra i capolavori della Christie. Una ricca coppia di agiati e anziani signorotti di campagna, il colonnello Bantry e sua moglie Dolly, si sveglia una mattina nella loro austera dimora e trova il cadavere di una ragazza, mai vista prima, nella biblioteca di casa. Dolly Bantry convoca subito una cara amica di famiglia, l’attempata miss Marple, una vecchietta che già in precedenza ha dimostrato, oltre che una certa conoscenza dell’animo umano, anche una notevole propensione per decifrare i casi polizieschi all’apparenza più incomprensibili. Così, miss Marple si trova a seguire, sia pure standone ai margini, le indagini del capo della polizia della contea del Glenshire, Melchett, e dei suoi uomini. La vittima viene identificata come quello di Ruby Keene, ballerina dell’Hotel Majestic, un albergo a diverse decine di chilometri dalla magione dei Bantry. La cugina di Ruby, Josie Turner, riconosce immediatamente la platinata congiunta, misteriosamente sparita  la sera prima dall’Hotel, dove anch’ella lavora. Melchett ricostruisce le ultime ore di vita della vittima, che pareva essere molto in intimità con uno degli ospiti dell’albergo, Conway Jefferson, un ricco e anziano invalido costretto su una sedia a rotella, il quale, apprezzando le doti umane della ragazza, intendeva addirittura adottarla come figlia. Il proposito del vecchio Jefferson va contro gli interessi di Adelaide, suo nuora, e di Mark Gaskell, suo genero, entrambi i suoi unici congiunti in vita, dato che il figlio e la figlia di Conway sono morti con la loro madre in un tragico incidente. Adelaide e Mark, che sarebbero gli unici eredi della fortuna di Jefferson, si vedrebbero portare via quasi tutto dalla presenza di una nuova figlia. Tutti e due, proprio per non contrariare Conway, hanno avuto storie d’amore successive alla morte dei coniugi, figli del vecchio, ma le hanno tenute segrete appunto per evitare che Jefferson li diseredasse (non sentendoli più legati a lui, mancando dei nipoti). Altri possibili sospetti sono George Bartlett, un corteggiatore di Ruby con scarsa fortuna, Raymond Starr, ballerino partner di Ruby negli spettacoli al Majestic e probabilmente indispettito del fatto che la ragazza civettasse con il vecchio come una cacciatrice di dote, e Basil Blake, un dongiovanni libertino che lavora nel cinema e frequenta il jetset. Tuttavia, poiché il medico legale sostiene che la vittima è stata uccisa non dopo la mezzanotte, e Ruby è stata vista ancora viva subito dopo un numero di danza eseguito alle dieci, Adelaide e Mark Gaskell hanno alibi di ferro essendo stati impegnati in una partita a bridge con il vecchio Jefferson in presenza di numerosi testimoni. Né ci sono elementi che incastrino altri, tutti con alibi verificabili. Il punto di svolta alle indagini viene data dal ritrovamento di un secondo cadavere femminile. carbonizzato dentro l’automobile (scomparsa dall’albergo) di George Bartlett. La nuova vittima viene identificato, da un bottone e da una scarpa sfuggite al rogo, come Pamela Reeves, una studentessa anch’essa scomparsa il giorno precedente. E’ Miss Marple che, condendo le sue conclusioni con abbondanti dosi di ciniche – ma ineccepibili – considerazioni sul fatto che non si debba mai credere a nessuno, svela l’enigma. Il meccanismo è un po’ cervellotico, ma funziona e alla fine sorprende. Però manca la brillantezza di altri gialli della Christie. E miss Marple, tutto sommato, si vede ben poco, così come i personaggi non sono tutti ben approfonditi nelle loro personalità (salvo il vecchio Jefferson, riguardo al quale si indaga abbastanza per giustificare il suo proposito di adottare Ruby). In conclusione, una lettura gradevole ma inoffensiva.

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