venerdì 30 novembre 2018

MADONNE




Federico Sardelli

MADONNE
Mario Cardinali Editore
2018, brossura
160 pagine, 10 euro


Ogni libro di Federico Sardelli (direttore d'orchestra e uno fra i massimi esperti mondiali di musica barocca con particolare riferimento a Vivaldi) è imperdibile al pari di ogni libro edito da Mario Cardinali, vale a dire sotto l'egida della rivista satirica livornese "Il Vernacoliere", di cui Sardelli è una delle colonne. Questa volta, a venire raccolte in volume, solo le vignette della serie "Madonne" (ben 140). Ognuna di esse mostra, come se fosse un santino, l'apparizione di una improbabile "madonna" con la breve spiegazione della funzione miracolosa della stessa. Per esempio (pesco a caso), la "Madonna del Pandoro in Offerta", che "sorte fuori dai pandori prendi 16 paghi 3, per distrarre l'incauto acquirente e far dimenticare la consistenza trucidare" del prodotto. Si potrebbe pensare a un umorismo blasfemo, in realtà Sardelli non prende in giro la Beata Vergine quanto piuttosto la pletora dei fedeli delle millemila madonne apparse, a dar retta a tutti, di qua e di là, ciascuna con la pretesa di essere taumaturgica in qualche campo. Nella sua informata e brillante introduzione, intitolata "Le madonne sono tante, milioni di milioni", il dotto autore fa una elenco essenziale delle infinite tipologie di madonne, e scrive: "Ho solo fatto una limita striminzita per non annoiare, ma le madonne sono molte di più. E il bello è che ciascuna di esse ha i propri devoti. C'è chi prega la Madonna del Pilone (e non quella del Pilastro) e chi si rivolge proprio alla Madonna del Carrozzone (senza sbagliarsi con quella dei Cassoni). Ma come è potuto succedere che da una Madonna sola - la madre di Gesù di Nazareth - si arrivasse a questa folla di divinità?". Sardelli traccia dunque un breve excursus storico partendo dalle poche informazioni su Maria che forniscono i Vangeli, fino al dogma dell'Assunzione in Cielo ("con i vestiti e i sandali indossati in quel beato giorno") stabilito nel 1950. Il mio personale punto di vista è che Maria stessa sorrida di tutto questo apparato costruito su di lei, proprio come fa Federico Sardelli.

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