venerdì 10 ottobre 2025

L’ANTICA MALEDIZIONE

 

 

Raffaele Della Monica
Gallieno Ferri
Jacopo Rauch
Gianni Sedioli
Marco Verni

L’ANTICA MALEDIZIONE
Zagor contro il Vampiro vol. 4
Sergio Bonelli Editore
2025, brossurato
432 pagine, 17 euro

“Zagor contro il Vampiro”, oltre a essere il titolo di un albo dello Spirito con la Scure divenuto oltre che a essere un classico è senza dubbio un cult (è il n° 86, dell’agosto 1972, e lo si deve ai testi di Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli, e ai disegni di Gallieno Ferri), è anche la denominazione di una collana antologica composta da cinque volumi che raccolgono tutte le avventure in cui l’eroe di Darkwood, nel corso della sua lunga saga, si scontra con il barone Bela Rakosi, non-morto dai canini aguzzi adatti a succhiare sangue. Non soltanto quelle, in verità, perché per esempio nel terzo volume, “Le nere ali della notte”, il Vampiro non compare, ma si seguono le vicende degli altri comprimari che intrecciano in maniera inestricabile il loro destino con il suo, come il dottor Metrevelic, Alan Parkman e Ylenia Varga. 
In questo quarto tomo, contenente due storie (una del 2016 e una del 2017) il tetro Rakosi torna nella prima ma, di nuovo, manca nella seconda. La sua assenza dalla scena è funzionale alla necessità di seguire le vicende del numeroso microcosmo di figure che si muovono attorno a lui e che danno vita (o danno non-morte) a una vera e propria saga ricca di comprimari e di caratteristi. 
Del resto, anche il romanzo di Bram Stoker del 1897, “Dracula”, considerato il capostipite di tutta l’incredibile proliferazione di racconti, film e fumetti, propone un variegato gruppo di personaggi a cui nel tempo se ne sono aggiunti altri nei sequel multimediali che continuano a venire proposti, come Abraham Van Helsing, un medico olandese, letterato e filosofo, che cerca di convincere dell’esistenza dei vampiri il suo allievo dottor Seward, chiamato a curare il male inspiegabile da cui sembra essere stata colpita Lucy Westenra, in realtà vittima dei canini del non-morto transilvanico trasferitosi a Londra. Il personaggio di Van Helsing compare in quasi quaranta opere cinematografiche ispirate al romanzo di Stoker. Ma anche Renfield, un paziente dello psichiatra dottor Seward, che soffre di ontomofagia, cioè ha la mania di nutrirsi di insetti, è stato reso protagonista di storie a lui dedicate. Il conte Dracula lo rende suo schiavo e, nel romanzo di Stoker, alla fine lo uccide. Il folle ha continuato a vivere sugli schermi cinematografici quale protagonista o coprotagonista di numerosi film. Insomma, da storia nasce storia. 
Nelle avventure di Zagor, e a Darkwood, terra della trasversalità tra i generi, là dove il western si contamina di continuo con l’avventura, l’umorismo, la fantascienza e l’horror, e dove hanno piena cittadinanza trapper e pellerossa come scienziati pazzi e licantropi, non poteva mancare anche un vampiro transilvanico venuto a cercare sangue fresco nel Nuovo Mondo. Guido Nolitta, portando avanti  la sua opera di mescolamento delle carte davanti agli occhi dei divertiti lettori, cita i film in cui il Dracula di Bram Stoker è interpretato da Bela Lugosi creando una palese assonanza fra il nome dell’attore e quello del suo tenebroso non-morto, a cui però il disegnatore Gallieno Ferri dà l’aspetto di un altro celebre vampiro cinematografico, Christopher Lee, senza dimenticare di citare, in una copertina, l’ombra del Nosferatu di Murnau. Proprio di Gallieno Ferri, la storia “L’antica maledizione” (la seconda contenuta nel volume) rappresenta l’ultima fatica, rimasta incompiuta. Uscita postuma in prima edizione nel 2017 (come Color Zagor n° 5), l’avventura scritta da Jacopo Rauch risulta disegnasta dal maestro ligure fino alla sessantatreesima tavola delle 126 di cui è composto il racconto: l’esatta metà.  Le pagine mancanti sono state terminate da Gianni Sedioli e Marco Verni, i due più fedeli continuatori della sua opera. Quando, il 2 aprile del 2016, la primavera che ce l’aveva regalato 87 anni prima se l’è portato via, Gallieno Ferri aveva da poco finito di disegnare la sua tavola di Zagor numero 20.810: la prima risaliva al 1961. Al momento della sua scomparsa deteneva tre record ancora imbattuti: era il disegnatore italiano con più anni di ininterrotta presenza in edicola con le cover dello stesso eroe (55); l’autore del maggior numero di tavole di un unico personaggio della scuderia Bonelli (Zagor in entrambi in casi); il copertinista più prolifico nel formato gigante che caratterizza la Casa editrice di Via Buonarroti  (838). A questi dati vanno aggiunte le tante copertine degli albi a striscia (233) e le tavole illustrate per Mister No (119) e Giubba Rossa (48). Questi dati, che si riferiscono soltanto alla sua produzione bonelliana (ne esiste una precedente, soprattutto destinata al mercato francese, che è difficile persino quantificare, tanto è estesa), danno un’idea della quantità del suo lavoro ma non bastano a rendere ragione della qualità che lo contraddistingueva. E’ commovente pensare a quanti sogni, emozioni, brividi, risate ci abbia regalato Gallieno in tanti anni: c’è una sua copertina per ogni momento della vita di chi è cresciuto con Zagor. Si tratta di un tesoro che nessuno potrà portarci via, al pari del ricordo delle storie di Sergio Bonelli, alias Guido Nolitta. Proprio a un character nolittiano e ferriano è dedicata “L’antica maledizione”: si tratta del dottor Metrevelic, un medico che, presentandosi ai lettori nel 1972, diceva di essere originario della Yugoslavia e aggiungeva anche di aver dedicato anni di studio, quando ancora viveva in Europa, allo studio delle leggende riguardanti i vampiri, ed era perciò un’autorità in materia. In effetti, si rivela risolutivo nella lotta contro il barone Rakosi. Lo  abbiamo ritrovato più volte pronto ad affrontare minacce vampiriche ma anche al fianco di Zagor in altri casi legati al mistero e al paranormale. Adesso, Jacopo Rauch ci svela qualcosa sul passato di Metrevelic, chiarendo anche chi fosse la madre di sua figlia Aline, di cui non sapevamo niente.  
Sempre del senese Rauch sono i testi della prima avventura contenuta nel volume: “Vampiri!”, illustrata da un ispirato Raffaele Della Monica. Qui lo sceneggiatore senese riprende i fili della narrazione interrottasi con “Le nere ali della notte”, una storia sempre sua datata 2009, riportando sulla scena la vampira “buona” Ylenia Varga e facendo far ritorno anche al cattivo Bela Rakosi, creduto morto nel rogo di una villa alla fine di un racconto di Mauro Boselli del 1998. I personaggi della saga si sono fatti numerosi: oltre a Metrevelic e Parkman ci sono Manfred Moore, promesso sposo di Frida Lang (un nome che a tutti gli zagoriani ricorda immediatamente un sorprendente bacio), Alec Wallace, ufficiale della Royal Navy, il colonnello Korasi, ex ufficiale asburgico, Jonas Weber, ridotto in schiavitù mentale dal vampiro, Kurt Svatek, capitano degli Ussari, vampiro rivale di Rakosi desideroso di assorbirne i poteri.  Insomma, vale la pena di leggere questo e gli altri volumi della serie. Annotazioni in calce: la cover è opera di Alessandro Piccinelli, che ha sostituto Ferri come copertinista, il lungo saggio introduttivo (sedici pagine) porta la mia firma.



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