Guido Nolitta
Gallieno Ferri
IL MOSTRO DELLA LAGUNA
Sergio Bonelle Editore
Cartonato, 2023
210 pagine, 28 euro
A volte del termine “classico” più che un uso si fa un abuso, finendo per considerare classico qualunque cosa ci sembri abbastanza datata da poter figurare in un ideale museo della nostra memoria, ma nel caso d “Il mostro della laguna” non ci sono dubbi di sorta. Si tratta di un vero e proprio classico dello Spirito con la Scure, anzi, della “golden age” della saga zagoriana e della produzione della formidabile coppia formata da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) ai testi e di Gallieno Ferri ai disegni. Proseguendo nella sua opera di riproposta in volumi cartonati di grande formato delle più belle avventure di Zagor, ecco giungere in libreria questa avventura marinaresca uscita per la prima volta, distribuita su sette albetti a striscia, nel lontano 1968, ma che ancora sorprende per freschezza, tensione, fascino esotico e perfino per umorismo. A rendere memorabile questo racconto contribuiscono senza dubbio le formidabili sequenze marinaresche realizzate da un Gallieno Ferri in stato di grazia, chiamato a illustrare navi, vele, burrasche: pane per i suoi denti, dato che da buon ligure il maestro genovese era un autentico lupo di mare. Non sembri strana una avventura in mezzo all’Oceano dello Spirito con la Scure: una delle caratteristiche dell’eroe dalla casacca rossa è proprio il suo prestarsi a storie dei generi più disparati. Indimenticabili alcuni dei personaggi del racconto, oltre al Re di Darkwood e al suo amico Cico (coprotagonista a pieno titolo non solo come compagno di avventura ma anche come interprete di gag esilaranti). Per esempio, il bieco capitano Nilsen, che Zagor ha la sfortuna di incontrare a Bridgeport, una località della costa dove si è recato ad accompagnare un vecchio amico deciso a imbarcarsi per l’Europa. Nilsen è a corto di marinai sulla sua nave, la “Strega Rossa”, in partenza per un viaggio e, come realmente accadeva talvolta nei porti, decide di arruolarne forzatamente qualcuno. Ma anche lui ha la sfortuna di scegliere Zagor e Cico, che nel proseguo dell’avventura non mancheranno di causargli dei grossi guai. La rotta della “Strega Rossa” conduce il Re di Darkwood lontano dalla sua foresta e gli fa intraprendere quella che può considerarsi, a tutti gli effetti, la sua prima “trasferta” (come verranno poi definiti i lunghi viaggi di Zagor destinati a venire narrati in cicli di varie storie collegate fra di loro). Infatti, dopo l’avventura a bordo della “Strega Rossa” ce ne saranno altre cinque prima che il nostro eroe e il suo amico messicano riescano a far ritorno a casa. Ma altrettanto ben caratterizzato di Nilsen è l’entomologo professor Lookford “Avete idea di quante specie di coleotteri esistano in tutto il mondo?”, chiede il naturalista ai marinai che lo stanno portando verso l’isola di Little Africa. Dato che gli incolti uomini dell’equipaggio non ne hanno la minima idea, lo studioso rivela che le specie in questione, almeno quelle a lui note, sono circa duecentomila. Tutte, comunque, fanno parte della sua collezione. O meglio, tutte tranne una. Manca alla raccolta, infatti, un esemplare di “pisum alatum”: esattamente l’insetto di cui lo scienziato è alla ricerca, una bestiola volante di color verde e dalla forma sferica che lo fa assomigliare a un pisello con ali. Con Lookford, il microcosmo zagoriano si arricchisce di un altro straordinario personaggio, la cui caratterizzazione è più incentrata sulle fisime del collezionista che su quelle dell’uomo di scienza. L’accanimento da monomaniaco con cui il professore dà la caccia all’animaletto oggetto dei suoi desideri, finisce infatti per rendere umoristica la sua figura, che diviene di fatto una riuscita parodia dell’esploratore in cerca di reperti e campioni naturalistici, raccolti sì per interesse scientifico ma anche, e forse soprattutto, per il gusto di poter esibire delle collezioni complete. E’ proprio in chiave comica che sia il “pisum alatum” che il suo irriducibile cacciatore fanno ritorno nelle pagine di uno Speciale Cico uscito nel 2002. Ad arricchire il volume contribuisce l’illustratissimo apparato critico curato da Graziano Frediani e da Luca Barbieri.
Gallieno Ferri
IL MOSTRO DELLA LAGUNA
Sergio Bonelle Editore
Cartonato, 2023
210 pagine, 28 euro
A volte del termine “classico” più che un uso si fa un abuso, finendo per considerare classico qualunque cosa ci sembri abbastanza datata da poter figurare in un ideale museo della nostra memoria, ma nel caso d “Il mostro della laguna” non ci sono dubbi di sorta. Si tratta di un vero e proprio classico dello Spirito con la Scure, anzi, della “golden age” della saga zagoriana e della produzione della formidabile coppia formata da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) ai testi e di Gallieno Ferri ai disegni. Proseguendo nella sua opera di riproposta in volumi cartonati di grande formato delle più belle avventure di Zagor, ecco giungere in libreria questa avventura marinaresca uscita per la prima volta, distribuita su sette albetti a striscia, nel lontano 1968, ma che ancora sorprende per freschezza, tensione, fascino esotico e perfino per umorismo. A rendere memorabile questo racconto contribuiscono senza dubbio le formidabili sequenze marinaresche realizzate da un Gallieno Ferri in stato di grazia, chiamato a illustrare navi, vele, burrasche: pane per i suoi denti, dato che da buon ligure il maestro genovese era un autentico lupo di mare. Non sembri strana una avventura in mezzo all’Oceano dello Spirito con la Scure: una delle caratteristiche dell’eroe dalla casacca rossa è proprio il suo prestarsi a storie dei generi più disparati. Indimenticabili alcuni dei personaggi del racconto, oltre al Re di Darkwood e al suo amico Cico (coprotagonista a pieno titolo non solo come compagno di avventura ma anche come interprete di gag esilaranti). Per esempio, il bieco capitano Nilsen, che Zagor ha la sfortuna di incontrare a Bridgeport, una località della costa dove si è recato ad accompagnare un vecchio amico deciso a imbarcarsi per l’Europa. Nilsen è a corto di marinai sulla sua nave, la “Strega Rossa”, in partenza per un viaggio e, come realmente accadeva talvolta nei porti, decide di arruolarne forzatamente qualcuno. Ma anche lui ha la sfortuna di scegliere Zagor e Cico, che nel proseguo dell’avventura non mancheranno di causargli dei grossi guai. La rotta della “Strega Rossa” conduce il Re di Darkwood lontano dalla sua foresta e gli fa intraprendere quella che può considerarsi, a tutti gli effetti, la sua prima “trasferta” (come verranno poi definiti i lunghi viaggi di Zagor destinati a venire narrati in cicli di varie storie collegate fra di loro). Infatti, dopo l’avventura a bordo della “Strega Rossa” ce ne saranno altre cinque prima che il nostro eroe e il suo amico messicano riescano a far ritorno a casa. Ma altrettanto ben caratterizzato di Nilsen è l’entomologo professor Lookford “Avete idea di quante specie di coleotteri esistano in tutto il mondo?”, chiede il naturalista ai marinai che lo stanno portando verso l’isola di Little Africa. Dato che gli incolti uomini dell’equipaggio non ne hanno la minima idea, lo studioso rivela che le specie in questione, almeno quelle a lui note, sono circa duecentomila. Tutte, comunque, fanno parte della sua collezione. O meglio, tutte tranne una. Manca alla raccolta, infatti, un esemplare di “pisum alatum”: esattamente l’insetto di cui lo scienziato è alla ricerca, una bestiola volante di color verde e dalla forma sferica che lo fa assomigliare a un pisello con ali. Con Lookford, il microcosmo zagoriano si arricchisce di un altro straordinario personaggio, la cui caratterizzazione è più incentrata sulle fisime del collezionista che su quelle dell’uomo di scienza. L’accanimento da monomaniaco con cui il professore dà la caccia all’animaletto oggetto dei suoi desideri, finisce infatti per rendere umoristica la sua figura, che diviene di fatto una riuscita parodia dell’esploratore in cerca di reperti e campioni naturalistici, raccolti sì per interesse scientifico ma anche, e forse soprattutto, per il gusto di poter esibire delle collezioni complete. E’ proprio in chiave comica che sia il “pisum alatum” che il suo irriducibile cacciatore fanno ritorno nelle pagine di uno Speciale Cico uscito nel 2002. Ad arricchire il volume contribuisce l’illustratissimo apparato critico curato da Graziano Frediani e da Luca Barbieri.
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