Marcello Fois
RENZO, LUCIA E IO
add editore
2018, brossurato
140 pagine, 13 euro
"Perché, per me, I Promessi Sposi sono un romanzo meraviglioso". Questo il sottotitolo scelto da Marcello Fois (Nuoro, 1960) per il suo brillante e godibilissimo saggio. Un sottotitolo che potrebbe meravigliare i tanti studenti (ed ex-studenti) con il dente avvelenato contro Alessandro Manzoni per l'obbligo scolastico della lettura del suo capolavoro. Sarà che a me "I Promessi Sposi" è piaciuto anche ai tempi del Liceo, ma sono d'accordo con Fois: romanzo meraviglioso. Leggendo le pagine dello scrittore sardo si trovano mille motivi per apprezzare il racconto manzoniano. Fois aggiunge note autobiografiche a quelle critico-letterarie, dimostrando come certe letture abbiano influenza e riscontro nelle vite di ognuno di noi. Punto di partenza della disamina è il preciso intento di Manzoni di creare, mettendola a disposizione di tutti attraverso lo strumento del romanzo, una lingua condivisa. Poi vengono passate in esame, con acutezza, le caratteristiche dei vari personaggi di cui si scopre, o si riscopre, la modernità. Infine, è interessante la sinossi con le frasi manzoniane tratte da "I Promessi Sposi" entrate nel linguaggio comune, da "questo matrimonio non s'ha da fare" a "e la sventurata rispose". Colpisce chi ama i fumetti che anche l'esclamazione texiana "Tizzone d'inferno" derivi dal Manzoni.
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