C'E' UN SOLO LEADER
di Chiara Poli
Saldapress
2015, brossurato
320 pagine, 13.90 euro
Il sottotitolo spiega che si tratta di una "anatomia della serie TV 'The Walking Dead'". Il saggio è diviso in tre parti. La più corposa è la seconda, che contiene un commento a ciascun episodio delle prime cinque stagioni (con l'indicazione dei registi e degli sceneggiatori). Le recensioni di Chiara Poli (già pubblicate, per le prime stagioni, sul sito italiano della Fox) sono ottimi riassunti che mettono in evidenza anche i più piccoli particolari ma, al di là dell'utilità di richiamare alla memoria gli episodi e permettere di ripercorrere fin nei dettagli la trama del serial, non approfondiscono fino in fondo le metafore (le corrispondenze tra il mondo da incubo di "The Walking Dead" e la nostra società). Tuttavia la lettura è gradevole e offre un prontuario da consultazione. La prima parte racconta invece di come una serie a fumetti creata da Robert Kirkman sia stata trasportata in TV da Frank Darabont, facendo nascere un fenomeno di costume (la Poli fa riferimento anche al successo riscosso a Lucca Comics). Ci sono poi una disamina sui personaggi archetipici (sette) della tradizione letteraria che trovano riscontro nei protagonisti di "The Walking Dead" dando vita a un racconto corale, e alcuni interessanti considerazioni sulla figura dell'eroe, o del leader, incarnato da Rick Grimes (non sono d'accordo sul fatto che sia senza macchia e senza paura). Tutto degno di nota e di lettura ma, purtroppo, anche incompleto. E' vero che l'autrice fa riferimento ad altri libri (come "The Walking Dead Chronicles" di Paul Ruditis) e dichiara di non volersi sovrapporre e di intendere dedicarsi solo a un lavoro di approfondimento e di riflessione, tuttavia sarebbe stato meglio poter contare su una rielaborazione del materiale contenuto negli altri saggi, a beneficio di chi legge solo questo, e dunque offrire una panoramica completa sulla mitologia zombi e sul suo significato, e fornire una serie di risposte sulle modalità tecniche di realizzazione di un prodotto così elaborato e complesso. Un tentativo in questa direzione c'è nella terza parte, che fornisce una filmografia e una bibliografia zombi essenziali e senza analisi, ma secondo me si poteva dare di più.
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