domenica 31 gennaio 2016

GUGLIELMO LETTERI & TEX



GUGLIELMO LETTERI & TEX
Omaggio a un maestro dell’avventura
di Moreno Burattini, Stefano Priarone e Antonio Vianovi
Glamour International Production
1998, brossurato
p.n.i.

Nel 1998 Lucca Comics ospitò una grande mostra, organizzata da Antonio Vianovi, dedicata a Guglielmo Letteri, uno dei principali disegnatori di Tex. A occuparci dei testi di un volume destinato a fungere da catalogo dell’esposizione fummo il sottoscritto e Stefano Priarone.  All’epoca, il disegnatore era ancora vivo (lo sarebbe rimasto fino al 2006) e ebbi modo di incontrarlo, fargli una lunga intervista, conoscerlo bene e ricevere da lui attestati di stima e di simpatia prima, durante e dopo la preparazione del libro. Io mi occupai del saggio critico-biografico, Priarone della disamina di ogni singola storia di Aquila della Notte disegnata dall’artista romano e della cronologia. Vianovi, dal canto suo, curò il ricco apparato iconografico. Il volume è dunque aggiornato fino all’anno in cui uscì, mentre Letteri sarebbe rimasto arrivo per ancora quasi un decennio. Un secondo libro firmato da Burattini e Pariarone ed edito da Allagalla nel 2015 avrebbe fornito un più esaustivo quadro dell’opera dell’autore. Nato a Roma nel 1926 e lì morto nel 2006, Letteri fu il primo disegnatore di Tex a imporre una sua chiara interpretazione del personaggio, ben differente da quella del creatore grafico Aurelio Galleppini, in questo aprendo la strada ad altri suoi colleghi che, seguendo il suo esempio, offrirono le proprie versioni dell’eroe. Nonostante la non aderenza al modello di Galep, Letteri riuscì fin da subito a entrare nel cuore dei lettori grazie alla sua capacità di rendere credibili le storie magiche (soprattutto quelle con protagonista il “brujo” di origine egiziana El Morisco) e di raffigurare intriganti personaggi femminili (come Esmeralda o la Diablera). In gioventù, Guglielmo aveva militato con Carlo Loffredo nel gruppo jazz Crystal Trio e avrebbe potuto intraprendere la professione del musicista se il festino non lo avesse messo in contatto, in Argentina, con Hugo Pratt e gli autori italiani dell’Asso di Picche, che lo convinsero a fare il fumettista. Sono lieto di aver contribuito a promuovere la sua fama e il suo ricordo con il mio lavoro di saggista.


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