venerdì 22 gennaio 2016

CIME TEMPESTOSE



CIME TEMPESTOSE
di Emily Brontë 
Crescere Edizioni
2011, 352 pagine
brossurato
7.90 euro

L'edizione che mi sono trovato fra le mani è, ovviamente, soltanto una delle cento altre che è possibile rintracciare, trattandosi di un classico della letteratura inglese disponibile nei cataloghi (presenti e passati) di molte Case editrici. Il titolo originale, "Wuthering Heights", è stato reso famoso anche da una celebre canzone di Kate Bush del 1978, una hit che nel questo alludeva proprio all'amore folle e malato di cui si racconta nel romanzo, uscito per la prima volta nel 1847 sotto pseudonimo. Emily Brontë si firmò infatti Ellis Bell, come del resto anche sua sorella Charlotte aveva pubblicato nello stesso anno "Jane Eyre" con il falso nome di Currer Bell (il pubblico dava minor credito alle autrici piuttosto che agli autori). Va detto anche che le sorelle Brontë (delle quali in Inghilterra si può ancora visitare la casa) erano tre: va aggiunta anche Anne, scrittrice a sua volta ("Agnes Grey", "Il segreto della signora in nero"). In ogni caso, "Cime tempestose" è l'unico romanzo di Emily, ed è un peccato perché si tratta di un racconto coinvolgente ed inquietante dalla struttura innovativa. 

Mi ci sono avvicinato dopo aver letto, non troppo tempo fa, un altro classico inglese di qualche anno precedente, "Orgoglio e pregiudizio" (1813), di Jane Austen. Trovato entusiasmante quello, mi sono convinto a saggiare qualche altro titolo del genere. In Emily Brontë si respira già il romanticismo da cui la più algida Austen ancora non poteva essere stata contagiata. "Wuthering Heights" è potente e drammatico nella descrizione delle passioni e dei sentimenti, allude alla presenza dei fantasmi e all'amore dopo la morte, coinvolge gli elementi naturali, descrive personaggi infami, dolci, forti e deboli in una grande varietà di situazioni psicologiche. La realtà sociale non è molto diversa da quella di "Pride and prejudice", ma qui si presta più attenzione alle classi più povere, a partire dal fatto che uno dei due io narranti è una nutrice e governante, Nelly Dean. Dico "io narranti" perché la novità è proprio questa: il narratore non è il dio onniscente che descrive dall'alto le vicende ma sono due personaggi diversi, e di diversa estrazione, il giovane e ricco Mister Loockwood e appunto Nelly, la sovrastante di Thrushcross Grange, la villa da lui affittata nella brughiera del North Yorkshire. Anzi, la magna pars della descrizione è affidata proprio a quest'ultima, invitata dal primo a raccontare i fatti accaduti nei trent'anni precedenti sia in quella casa che nella vicina dimora di Wuthering Heights, che dà il titolo al romanzo. A volte, all'interno della narrazione di Nelli si inseriscono, riferite da costei, le puntuali cronache dei fatti a lei riferire da altre persone, a giustificare la sua conoscenza degli avvenimenti. Il tutto crea un gioco di scatole cinesi che però coinvolge perché è come se realmente stessimo ascoltando le testimonianze riferire a circostanze reali. Poiché il romanzo comincia presentando la strana e quasi inspiegabile situazione di Wuthering Heights come si mostra agli occhi perplessi di Loockwwod (a cui pare addirittura di vedere uno spettro), ecco che una indagine sul passato incuriosisce subito il lettore. Alla fine, lo stesso Lookwood è testimone dell'imprevedibile sviluppo degli eventi nel finale della storia. 

Ma il vero protagonista d tutto il racconto è un inquietante e tormentato personaggio chiamato Heathcliff. Costui è un trovatello dalla pelle scura e il carattere indomabile, forse uno zingaro, trovato in un vicolo di Liverpool fa Mr. Earnshaw, il proprietario originale di Wuthering Heights, proponendolo come nuovo fratello ai suoi due figli, Hindley e Catherine. Heathcliff stringe un rapporto strettissimo con Cathy ma si guadagna l'odio di Hindley che, divenuto nuovo padrone di casa alla morte del padre e della madre, tormenta in ogni modo il fratellastro, abbrutendolo con il costringerlo nel lavoro dei campi. Heathcliff giura vendetta e il suo cure nero, ereditato da chissà chi, lo porta a organizzare la più terribile che si possa immaginare. Costui si sente poi tradito da Catherine, che sposa un raffinato vicino di casa, Edgar Linton, nonostante ami lui. La ragazza lo fa perché crede, così facendo, di poterlo meglio difendere dai soprusi di Hindley, ma Heathcliff fugge e per tre anni non se ne sa più nulla. Quando torna ha il denaro sufficiente per impadronirsi di Wuthering Heights rilevando i debiti del fratellastro, e divenendo tutore del figlio di lui, Hareton. Heathcliff plagia Hareton trasformandolo in un bruto psicologicamente dipedendente da ogni ogni suo volere. Quindi si dedica a vendicarsi di Edgar Linton prima sposando dopo una fuga e rendendo sua schiava la sorella di lui, poi tramando ogni sorta di cattiveria contro la figlia di Cathy, nata mentre la madre moriva di parto. A questo punto Heathcliff diviene ossessionato dal ricordo di Catherine, di cui avverte il fantasma, e si travaglia per vent'anni roso all'amore e dall'odio, continuando però perfidamente a tramare contro gli Earnshaw e i Linton. Non si può non essere turbati dall'incredibile malvagità del personaggio, chiaramente reso folle dalle sue passioni malate. Però, quando la sua vendetta sembra perfetta, ecco che il bene, la vita, l'amore inaspettatamente trovano il modo di incrinare il male... ma lascio a chi non lo conosce il gusto di scoprire il finale della storia.

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