Alessandro Bilotta e Matteo Mosca
MERCURIO LOI
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2017
130 pagine, 23 euro
Uscito per la prima volta in bianco e nero come albo della collana da edicola "Le Storie" (n° 28, gennaio 2015), questo racconto viene adesso ripubblicato in volume di grande formato e a colori, con il corredo di schizzi inediti e di testi a commento. Quando lessi per la prima volta "Mercurio Loi" (il nome del personaggio principale dava anche il titolo all'avventura) ricordo di aver subito pensato che sarebbe stato bello poter ritrovare quel protagonista in altri racconti, e a distanza di due anni sono stato accontentato perché la Bonelli ha inaugurato una sua testata (nel tradizionale formato Tex, ma a colori): in contemporanea con il varo della serie ecco la riproposizione del primo episodio. L'idea di partenza è accattivante: una sorta di Sherlock Holmes nella Roma papalina. Al posto di Watson, il giovane Ottone, allievo del professor Loi, segretamente affiliato alla carboneria. C'è anche una sorta di Moriarty, chiamato Tarcisio, ex assistente dello stesso Mercurio. La prima avventura, quella riproposta in questo volume, chiarisce le caratteristiche del personaggio e lo presenta: è pertanto un necessario prologo alla serie mensile. Anzi, forse fin troppo necessario perché leggendo il primo albo della collana non è così agevole districarsi senza conoscere gli antefatti, ma i lettori si presuppongono scafati. Ognuno, a partire da me, valuterà la produzione mensile come crede: il volume cartonato resta un gioiellino. Il primo caso del professor Loi (erudito insegnante universitario dal bizzarro aspetto) riguarda le apparizioni del fantasma di Beatrice Cenci sugli spalti di Castel Sant'Angelo (quanto di più romanesco si possa immaginare) collegate con le trame di una società segreta capitanata da Tarcisio, che ha ai suoi ordini una schiera di luperci. Davvero affascinante. Non resta che sperare in una serie che mantenga le premesse.