Marco Tonarelli
OTTO MONDI
Melchisedek
2024, brossura
420 pagine, 24 euro
OTTO MONDI
Melchisedek
2024, brossura
420 pagine, 24 euro
Pratese, classe 1972, Marco Tonarelli è un avvocato con la passione per la scrittura e “Otto mondi” è la sua opera prima. Cultore di filosofia, mitologia, esoterismo e delle tematiche misteriose in generale, ha riversato nel suo romanzo l’intero campo dei propri interessi e in ogni capitolo si fanno riferimenti a fatti storici, leggende e credenze, luoghi esistenti e continenti perduti, antichi ermetismi e scuole filosofiche, personaggi reali e sorprendenti incarnazioni di minacciose entità immaginarie - ameno, si spera che immaginarie lo siano, visto che il confine mito e realtà viene inteso come molto sottile. Confine che l’autore probabilmente sposta più indietro di quanto potremmo essere disposti a fare noi, ma non è necessario credere agli antichi astronauti o alle teorie (in verità molto affascinanti) di Graham Hancock per leggere un romanzo d’avventura alla Dan Brown. Tonarelli propone più piani di interpretazione e ogni lettore può scegliere quello che gli è più congeniale. Volendo usare la chiave di lettura dell’evoluzione spirituale, “Otto mondi” esplora temi profondi come la contrapposizione tra il trascendente e la realtà materiale, l'evoluzione della coscienza umana, il controllo occulto della società e la ricerca della verità nascosta dietro ai miti. La narrazione intreccia elementi di thriller, fantascienza e storia alternativa, suggerendo che molti monumenti antichi e tradizioni spirituali celino conoscenze tecnologiche e cosmologiche avanzate ereditate da civiltà extraterrestri. Il tutto mescolando archeologia megalitica e fantarcheologia, fantascienza e mitologia, new age ed esoterismo, la leggenda della linea di San Michele e la credenza nei flussi energetici sotterranei che attraversano la Terra, l'alchimia e la numerologia (soprattutto legata al significato esoterico del numero otto), ma anche non banali riferimenti alla fisica quantistica. Un prezioso glossario finale fa da guida alla lettura.
I punti di riferimento sono i già citati Dan Brown e Graham Hancock, ma se ne ritrovano altri in Martin Mystére (un personaggio a fumetti molto caro a Tonarelli), James Redfield (“La profezia di Celestino”) e Indiana Jones. “Otto mondi”, insomma, può essere inteso come romanzo iniziatico così come racconto d’avventura pieno di colpi di scena, lo è stile accessibile e scorrevole, adatto sia al lettore in cerca di evasione sia a quello più attento ai simbolismi, c’è una buona coerenza interna e una lodevole chiarezza nell’esposizione delle dottrine esoteriche. Alcuni passaggi esplicativi risultano didascalici, ma sono funzionali all’obiettivo divulgativo, l’intreccio ha un efficace equilibrio tra fiction e concetti sapienziali. L’autore dimostra passione e competenza, e trasmette al lettore il fascino della ricerca interiore e della conoscenza perduta.
Il romanzo inizia con il protagonista, il giovane avvocato Andrea Tusco, che ricorda l'infanzia legata al nonno Riccardo, il quale gli raccontava storie affascinanti su Ermete Trismegisto, il "Tre volte Grande”, introducendolo al principio ermetico "come in alto, così in basso". Questo ricordo diventa fondamentale quando, al compimento dei trent'anni, Andrea riceve una convocazione da un notaio che gli consegna un lascito del nonno: una lettera sigillata con ceralacca e un cofanetto di legno contenente una moneta d'oricalco. La lettera rivela verità sconvolgenti sulla famiglia Tusco e sulla Confraternita dei Figli di Thoth, un'organizzazione segreta nata ad Atlantide per preservare le antiche conoscenze e opporsi a una minacciosa razza che da millenni domina segretamente l'umanità. Da qui inizia una sarabanda di avventure che portano Andrea Tusco da Lucca a Torino, dal Cairo al Castel del Monte, castello non per caso di forma ottagonale, scelto come luogo simbolico carico di significato esoterico e geometrico. Al viaggio geografico, nello spazio, si alternano flashback, viaggi nel tempo, in cui si narrano avvenimenti avvenuti millenni o secoli prima del nostro presente. Infine, nel romanzo è presente un riferimento diretto a Gavinana, descritto come un luogo simbolico della memoria e delle radici legato alla storia familiare del protagonista. Si dà il caso che il piccolo borgo sulla Montagna Pistoiese sia anche il luogo dove sono nato anch’io e a pagina 58 mi si cita come buon amico di Andrea Tusco e si descrive la mia casa. Tuttavia, giuro, non è per questo che parlo bene del romanzo di Marco.