Emiliano Mammucari
Matteo Mammucari
Alessio Avallone
NERO: OSCURATO IL SOLE E SPENTE LE STELLE
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
80 pagine, 17 euro
“Una fortezza chiamata Tell Bashir esiste davvero e si trova a sud-ovest di Edessa. Era un nome troppo bello per abbandonarlo alle sabbie del tempo”. Così concludono la loro postfazione Emiliano e Matteo Mammucari, creatori della saga di Nero e sceneggiatori di questo secondo episodio, come del primo. Primo che era stato disegnato dal solo Emiliano, mentre il volume di cui vedete in alto la copertina porta la firma, per la parte grafica, del bravo Alessio Avallone, perfetto nell’inserirsi senza attriti di sorta in una narrazione già iniziata da altri. Della puntata precedente, intitolata “Così in terra” ci siamo già occupati in questo spazio: cliccate sul titolo per leggere la recensione che commenta l’inizio della saga.
Tell Bashir, dicevamo: un nome che soltanto a pronunciarlo evoca ciò che i disegni ci mostrano fin dalla seconda tavola, una fortezza araba nel deserto siriano, assediata dai franchi durante la terza Crociata e, apparentemente, destinata a cadere. Giova ribadire quel che avevamo segnalato in precedenza: la grande importanza della colorazione in supporto e valorizzazione dei disegni, proprio come strumento della narrazione (questo secondo episodio è colorato da Luca Saponti, già colorista del primo volume, e da Adele Matera); al contrario, la non importanza dell’aspetto religioso nella caratterizzazione degli eserciti in campo e degli eroi, tutti rivali fra loro o disposti ad allearsi, nonostante la fede, mossi da interessi e scopi personali, sulla scorta di avvenimenti del passato che continuano a guidare le loro scelte e le loro azioni. Il fatto che si parli di crociati e di musulmani non ha grande rilevanza, potrebbe trattarsi della guerra fra Sassoni e Normanni, o fra Mongoli e Cinesi, o fra Russi e Teutonici. “Oscurato il sole e spente le stelle” chiarisce meglio le caratteristiche dei personaggi. Nero, guerriero arabo ma cane sciolto, reca sulla fronte una cicatrice che ricorda un rito a cui fu sottoposto da bambino dal suo stesso padre che voleva immolarlo a un Djinn, un demone nascosto nella misteriosa Grotta del Sangue, rito che non finì bene e che l’indisciplinato eroe vorrebbe non si ripetesse mai più; lo Straniero, combattente cristiano disertore, segnato sul corpo a sua volta dagli artigli dello stesso demone, vuole invece che questi venga nuovamente evocato perché si metta al suo servizio; il Qadi, signore di Tell Bashir e zio di Nero, ritiene l’aiuto del Djinn l’unica speranza per salvare la sua fortezza; la Nizarita, una sorta di ninja musulmana, ha un conto aperto con Nero e lo vuole uccidere approfittando del trambusto. Tutti costoro si ritrovano alla Grotta del Sangue a breve distanza di tempo l’uno dall’altro, e sembra che uno di loro abbia iniziato il rito...
Matteo Mammucari
Alessio Avallone
NERO: OSCURATO IL SOLE E SPENTE LE STELLE
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
80 pagine, 17 euro
“Una fortezza chiamata Tell Bashir esiste davvero e si trova a sud-ovest di Edessa. Era un nome troppo bello per abbandonarlo alle sabbie del tempo”. Così concludono la loro postfazione Emiliano e Matteo Mammucari, creatori della saga di Nero e sceneggiatori di questo secondo episodio, come del primo. Primo che era stato disegnato dal solo Emiliano, mentre il volume di cui vedete in alto la copertina porta la firma, per la parte grafica, del bravo Alessio Avallone, perfetto nell’inserirsi senza attriti di sorta in una narrazione già iniziata da altri. Della puntata precedente, intitolata “Così in terra” ci siamo già occupati in questo spazio: cliccate sul titolo per leggere la recensione che commenta l’inizio della saga.
Tell Bashir, dicevamo: un nome che soltanto a pronunciarlo evoca ciò che i disegni ci mostrano fin dalla seconda tavola, una fortezza araba nel deserto siriano, assediata dai franchi durante la terza Crociata e, apparentemente, destinata a cadere. Giova ribadire quel che avevamo segnalato in precedenza: la grande importanza della colorazione in supporto e valorizzazione dei disegni, proprio come strumento della narrazione (questo secondo episodio è colorato da Luca Saponti, già colorista del primo volume, e da Adele Matera); al contrario, la non importanza dell’aspetto religioso nella caratterizzazione degli eserciti in campo e degli eroi, tutti rivali fra loro o disposti ad allearsi, nonostante la fede, mossi da interessi e scopi personali, sulla scorta di avvenimenti del passato che continuano a guidare le loro scelte e le loro azioni. Il fatto che si parli di crociati e di musulmani non ha grande rilevanza, potrebbe trattarsi della guerra fra Sassoni e Normanni, o fra Mongoli e Cinesi, o fra Russi e Teutonici. “Oscurato il sole e spente le stelle” chiarisce meglio le caratteristiche dei personaggi. Nero, guerriero arabo ma cane sciolto, reca sulla fronte una cicatrice che ricorda un rito a cui fu sottoposto da bambino dal suo stesso padre che voleva immolarlo a un Djinn, un demone nascosto nella misteriosa Grotta del Sangue, rito che non finì bene e che l’indisciplinato eroe vorrebbe non si ripetesse mai più; lo Straniero, combattente cristiano disertore, segnato sul corpo a sua volta dagli artigli dello stesso demone, vuole invece che questi venga nuovamente evocato perché si metta al suo servizio; il Qadi, signore di Tell Bashir e zio di Nero, ritiene l’aiuto del Djinn l’unica speranza per salvare la sua fortezza; la Nizarita, una sorta di ninja musulmana, ha un conto aperto con Nero e lo vuole uccidere approfittando del trambusto. Tutti costoro si ritrovano alla Grotta del Sangue a breve distanza di tempo l’uno dall’altro, e sembra che uno di loro abbia iniziato il rito...