LA PELLE DEL TAMBURO
Prima edizione aprile 1998
Traduzione di Ilide Carmignani
cartonato - 448 pagine - lire 32.000
"Religiosi, banchieri, pirati, duchesse e furfanti, i personaggi e le vicende di questo romanzo sono frutto di fantasia, e qualsiasi collegamento con persone o con fatti realmente accaduti deve essere considerato casuale. Qui tutto è fittizio, eccetto lo scenario. Nessuno riuscirebbe mai a inventare una città come Siviglia". Questa la premessa di Arturo Perez-Reverte al suo romanzo. Che segue l'eccezionale "Club Dumas" senza riuscire a superarlo, ma certo standogli degnamente a ruota. Non c'è che dire, Perez-Reverte è un grande scrittore. Uno che descrive luoghi e personaggi riuscendo a dotarli di spessore, e perciò trascinando i suoi lettori dentro la sua storia. Uno che non è mai banale nelle invenzioni, stilistiche e strutturali, e che sostiene la sua prosa con una storia sempre tesa e coinvolgente. Uno che scrive gialli lasciando i poliziotti sullo sfondo a fare da comparse, e occupandosi di altri e più interessanti personaggi. Come padre Lorenzo Quart, il protagonista della "Pelle del Tamburo". Un agente dello IOE, il servizio segreto vaticano, incaricato di scoprire l'identità di Vespro, un pirata informatico che, superando ogni barriera di controllo, penetra nella rete informatica del Vaticano e lascia messaggi nel computer personale del Papa. Quart, di bell'aspetto e di balda prestanza come si conviene a ogni 007, veste abiti di classe che lui considera una divisa, dovendo avere a che fare, spesso, con personaggi di alto lignaggio davanti ai quali si impone una tenuta di rappresentanza. Non dice messa, ma di solito porta la camicia nera con il collarino. Ma non ha difficoltà a indossare camicie chiare e la cravatta. E' un prete senza fede, ma con la vocazione alla disciplina, che intende il suo lavoro come la militanza di un templare, ligio agli ordini e puntuale ed efficace nella realizzazione di quanto gli viene chiesto dalle gerarchie superiori. Un personaggio davvero originale. Le sue indagini lo portano a Siviglia. C'è una vecchia chiesa cadente e bisognosa di restauri che sia l'Arcivescovo che un ricco banchiere vorrebbero dismettere e radere al suolo per costruirci un albergo, vista la sua posizione strategica nel cuore della città. Al progetto si oppongono però il vecchio parroco, padre Ferro, che dimora nella chiesa e il suo giovane assistente, e anche Macarena Bruner e la sua anziana madre Cruz, ultime superstiti di una antica stirpe dal sangue blu, proprietari del sacro edificio. Che peraltro è intoccabile per un vecchio privilegio: finché il giovedì mattina di ogni settimana verrà celebrata una messa in memoria di una antica loro antenata sepolta nella cripta, nessuno potrà impossessarsi della chiesa. Vespro vuole appunto chiedere l'aiuto del Papa per salvare la parrocchia di padre Ferro. Il fatto è che la chiesa sembra volersi difendere da sola: due estranei venuti a fare ispezioni in vista del futuro abbattimento, finiscono vittima di incidenti provocati da balaustre che cedono e cornicioni che cadono. Padre Ferro si oppone in ogni modo al trasferimento che il suo vescovo cerca di fargli accettare prima di imporlo di imperio, e Lorenzo Quart fatica non poco a capirne il perché. Piano piano esce fuori la non banale filosofia del vecchio religioso, trasmessa al suo giovane cappellano, che è quella della militanza in prima linea al servizio della gente, "pelle di tamburo" che deve essere battuta per comunicare messaggi tutt'intorno, dando speranza e aiuto all'umanità disperata, mentre la Chiesa di Roma è lontana, vive nel lusso, non si occupa della gente. Ma che Dio esista o meno, i preti in prima linea devono offrire la sua speranza a chi ne ha bisogno. In una difficile partita che vede le mosse anche dei banchieri intenzionati a far sgombrare padre Ferro (e si affidano a scagnozzi di bassa lega), di un giornalista disgustoso dalla mano molliccia e di una suora che si occupa di restauri, Lorenzo Quart si troverà nella situazione di dover scegliere se tenersi fuori a osservare dall'esterno, come gli era stata comandato, o entrare nell'agone. Lo fa dicendo lui la messa il giovedì in cui padre Ferro è stato arrestato per l'omicidio del giornalista avvenuto nella chiesa stessa, salvando così il privilegio dell'edificio. Lo fa anche per il suo rapporto con Macarena Bruner, donna bellissima con cui infrange per la prima volta nella sua vita, e dopo una lunga resisistenza, il suo voto di castità. Interessante anche questo personaggio, seprata dal marito, uno dei banchieri pronti a mangiarsi la chiesa, dopo che questi le ha imposto un aborto. Perez-Reverte dice di odiare i lieto fine, e infatti non c'è nessun happy end per padre Quart. I cui nemici in vaticano si fanno forti di una lettera dell'arcivescovo di Siviglia (in cui si criticano il suo comportamento in favore di padre Ferro e della sua Chiesa, e la sua passione per Macarena) e lo spediscono in una nunziatura in Sud-America. Con la speranza di una reintegrazione in tempi migliori. Quart, templare disciplinatissimo, accetta e va a servire il suo esercito là dove lo mandano. Anche lui ha imparato a essere una tesa e lucida pelle di tamburo.