Adriano Barone
Fabio Guaglione
Fabrizio Des Dorides
MR. EVIDENCE - LA PROVA DELLA TUA ESISTENZA
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
80 pagine, 18 euro
Roba da pazzi. Non soltanto perché la storia è ambientata in quella che sembra una clinica psichiatrica e non soltanto perché i protagonisti sono affetti da turbe psichiche piuttosto serie, ma anche perché (lo dichiarano gli sceneggiatori, Adriano Barone e Fabio Guaflione) alla base della trama c’è un pazzesco lavoro di documentazione: “saggi di neurobiologia, psichiatria, psicologia criminale e documenti desecretati della CIA”. Destinati alla pazzia anche i lettori, ai quali vengono richiesti attenzione e pazienza, perché il primo volume della serie a fumetti “Mr. Evidence”, questo intitolato “La prova della tua esistenza”, non dà risposte, propone soltanto domande. Insomma: non ci si capisce nulla. Non è vero, si capisce benissimo che il seguito fornirà le spiegazioni del caso e difatti si rimane con una gran voglia di leggere che cosa succede dopo. Dopo il secondo volume il quadro si fa più chiaro ma nel contempo si complica (e la gran voglia diventa quella di leggere il terzo). Senza spoilerare nulla, cominciamo a inquadrare il volume in un contesto, quello della produzione bonelliana destinata alla distribuzione libraria, sull’esempio francese, anche quando non si tratta di isolati graphic novel ma di vere e proprie serie a fumetti, che nei bei tempi che furono sarebbero state proposte in edicola (non ho niente contro i graphic novel, ma ho nostalgia dei giornaletti). Barone e Guaglione, perfettamente assecondati dal talentoso disegnatore Fabrizio Des Dorides, presentano, in buona sostanza, una squadra di supereroi: tre uomini e una donna (come i Fantastici Quattro, chissà se solo per caso). Solo che si tratta di pazienti rinchiusi, non sanno neppure loro spiegare come e perché, nel Mulholland Institute, che sembra un manicomio ma che è sicuramente qualcosa di diverso. Inizialmente ciascuno fa i conti con la propria privata e personale patologia, poi cominciano a formare un gruppo e a scambiarsi informazioni e confidenze. Frederick Doster registra e memorizza ogni particolare della realtà attorno a lui e cerca di mettere tutto in ordine ricavandone dati che sfuggirebbero alle menti normali; Alexandra Cuaron, esperta di arti marziali, non percepisce dolore fisico e non prova emozioni; Adam Carver, che non ricorda niente del suo passato, è in grado di assumere la personalità di chiunque gli stia attorno e di duplicarla; Philipp Weber III, affetto da ittiosi e coperto di bende, percepisce il dolore altrui e ne ricava informazioni. Nessuno vola o spara raggi laser dalle dita delle mani, insomma. Però, come dei veri supereroi, assumono nomi di combattimento. Rispettivamente: Mr. Truth, Miss Nerve, Mr. None e Mr. Pain. La loro prima missione? Capire che cosa nasconda il Mulholland Institute e perché ci sono finiti dentro.
Fabio Guaglione
Fabrizio Des Dorides
MR. EVIDENCE - LA PROVA DELLA TUA ESISTENZA
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
80 pagine, 18 euro
Roba da pazzi. Non soltanto perché la storia è ambientata in quella che sembra una clinica psichiatrica e non soltanto perché i protagonisti sono affetti da turbe psichiche piuttosto serie, ma anche perché (lo dichiarano gli sceneggiatori, Adriano Barone e Fabio Guaflione) alla base della trama c’è un pazzesco lavoro di documentazione: “saggi di neurobiologia, psichiatria, psicologia criminale e documenti desecretati della CIA”. Destinati alla pazzia anche i lettori, ai quali vengono richiesti attenzione e pazienza, perché il primo volume della serie a fumetti “Mr. Evidence”, questo intitolato “La prova della tua esistenza”, non dà risposte, propone soltanto domande. Insomma: non ci si capisce nulla. Non è vero, si capisce benissimo che il seguito fornirà le spiegazioni del caso e difatti si rimane con una gran voglia di leggere che cosa succede dopo. Dopo il secondo volume il quadro si fa più chiaro ma nel contempo si complica (e la gran voglia diventa quella di leggere il terzo). Senza spoilerare nulla, cominciamo a inquadrare il volume in un contesto, quello della produzione bonelliana destinata alla distribuzione libraria, sull’esempio francese, anche quando non si tratta di isolati graphic novel ma di vere e proprie serie a fumetti, che nei bei tempi che furono sarebbero state proposte in edicola (non ho niente contro i graphic novel, ma ho nostalgia dei giornaletti). Barone e Guaglione, perfettamente assecondati dal talentoso disegnatore Fabrizio Des Dorides, presentano, in buona sostanza, una squadra di supereroi: tre uomini e una donna (come i Fantastici Quattro, chissà se solo per caso). Solo che si tratta di pazienti rinchiusi, non sanno neppure loro spiegare come e perché, nel Mulholland Institute, che sembra un manicomio ma che è sicuramente qualcosa di diverso. Inizialmente ciascuno fa i conti con la propria privata e personale patologia, poi cominciano a formare un gruppo e a scambiarsi informazioni e confidenze. Frederick Doster registra e memorizza ogni particolare della realtà attorno a lui e cerca di mettere tutto in ordine ricavandone dati che sfuggirebbero alle menti normali; Alexandra Cuaron, esperta di arti marziali, non percepisce dolore fisico e non prova emozioni; Adam Carver, che non ricorda niente del suo passato, è in grado di assumere la personalità di chiunque gli stia attorno e di duplicarla; Philipp Weber III, affetto da ittiosi e coperto di bende, percepisce il dolore altrui e ne ricava informazioni. Nessuno vola o spara raggi laser dalle dita delle mani, insomma. Però, come dei veri supereroi, assumono nomi di combattimento. Rispettivamente: Mr. Truth, Miss Nerve, Mr. None e Mr. Pain. La loro prima missione? Capire che cosa nasconda il Mulholland Institute e perché ci sono finiti dentro.