Autori Vari
L’ERA DELLA DISINFORMAZIONE
Le Scienze
brossurato, 2022
144 pagine
Un vero libro del terrore, questa raccolta di saggi allegata al n° 650 della rivista “Le Scienze”. All’inizio della travolgente ascesa dei canali di informazione digitale e dei social sembrava di poter essere ottimisti sui vantaggi che il Word Wide Web avrebbe portato, dando la possibilità a tutti di conoscere e aggiornarsi in ogni luogo del mondo, indipendentemente dal proprio grado di cultura e pressoché gratuitamente, promuovendo la democrazia e la consapevolezza. Presto, però, “è arrivata la doccia fredda”, come scrive Marco Cattaneo, direttore appunto de “Le Scienze”, nella sua prefazione. E prosegue notando come in pochi avessero previsto “che con il passare degli anni il sistema dell’informazione sarebbe entrato in una profonda crisi di contenuti. O meglio, che la libera condivisione di informazione on line avrebbe portato a una crisi del sapere condiviso come quella a cui stiamo assistendo, amplificata dalla facilità di circolazione delle notizie attraverso i social network”. Crisi dovuta al proliferare di siti che diffondono fake news, false informazioni, capitalizzando sul traffico o addirittura manipolando le opinioni e interferendo nella politica degli Stati. L’espansione dei social ha favorito la diffusione senza freni di teorie del complotto, affossando l’intelligenza collettiva e minando la sicurezza con l'incitamento all’odio, creando, per dirla con Claire Wardle, “un nuovo disordine mondiale”. Sono undici gli articoli raccolti nel volumetto, tutti pubblicati su “Le Scienze” tra i febbraio 2016 e il gennaio 2021: i saggisti, italiani e stranieri, esaminano da vari punti di vista i meccanismi attraverso i quali si diffondono le false informazioni, il modo in cui i complottisti si aggregano e autoalimentano le loro opinioni, le “camere d’eco”, il fenomeno dei cosiddetti “bot”, le responsabilità degli algoritmi, e via dicendo. Si propone, nel finale, un “attivismo per la verità” in cerca di una via di uscita. Non so dire se le soluzioni proposte possano dare frutti: personalmente sono scettico e guardo con timore al futuro, rimpiangendo l’occasione mancata. Internet avrebbe potuto migliorarci e sembra, invece, aver tirato fuori il peggio di noi. Non sempre, non dovunque, non comunque, ma i pericoli in agguato mi sembrano terribili.