Stephen King
L'ISTITUTO
Sperling & Kupfer
2019, cartonato,
566 pagine, 21.90 euro
Nella "Nota dell'autore" pubblicata in appendice al libro, Stephen King ricorda la figura di Russ Dorr, che da medico della sua famiglia si è trasformato nel suo più fedele collaboratore ricercando notizie, fornendo documentazione, controllando fatti, luoghi e persone. "Mi ha aiutato a ottenere quel che è sempre stato il mio scopo: rendere plausibile l'impossibile", scrive King. Ecco, credo che questo sia lo scopo di ogni scrittore, anche quelli che scrivono storie "realistiche", perché qualunque storia, non essendo accaduta, è impossibile. Ciò che i lettori chiedono è di crederci, di poterci credere. Anche se si parla di una Compagnia dell'Anello o di un Impero Galattico. La parte meno plausibile de "L'istituto", secondo me, è il finale: una resa dei conti con i buoni che vanno ad affrontare i nemici a casa loro, prendendo perfino un aereo per risolvere la questione tutta in una notte, approfittando di un tempo che sembra dilatarsi a dismisura. Mai contestare, comunque, le scelte narrative di uno scrittore (men che mai di Stephen King), dato il libro lo ha scritto lui e non chi lo legge. Si può solo dire: mi è piaciuto, non mi è piaciuto. E sicuramente, chiudendo l'ultima pagina, "L'istituto" mi è piaciuto parecchio. E' uno di quei romanzi che quando li cominci a leggere poi non ti stacchi più finché non lo hai finito, e tanto basta. E pensare che comincia parlando d'altro, cioè di Tim Jamieson, un ex poliziotto in fuga dal suo passato, che si trasferisce in un microscopico paesino del Sud degli Stati Uniti, dove è finito per caso, e trova lavoro come guardiano notturno. Poi entra in scena un ragazzino di Minneapolis dal QI superiore alla norma, Luke Ellis, che oltre a essere straordinariamente dotato intellettualmente, possiede blandi poteri telecinetici. All'improvviso, un commando fa irruzione in casa di Luke, stermina la sua famiglia e lo rapisce. Il ragazzo si ritrova prigioniero in una sorta di prigione-ospedale nel Maine, dove altri bambini come lui vivono reclusi e sono sottoposti a test ed esperimenti tesi a verificare ed esercitare le loro facoltà ESP.
King si cimenta insomma in un'altra storia con dei protagonisti bambini, ragazzi e adolescenti, un'altra delle sue tematiche ricorrenti ("Stand by me", "It", "La bambina che amava Tom Gordon", "Chi perde paga"). Attraverso prove ed esperienze che rompono l'incanto dell'infanzia e fanno perdere l'innocenza, si cresce e ci si forma.
Nell'Istituto i ragazzi subiscono violenze e maltrattamenti, ma soprattutto a un certo punto, uno a uno (ne arrivano comunque sempre di nuovi) vengono spostati in un misterioso secondo edificio da cui nessuno fa più ritorno. Anche Luke ci finirebbe, se non trovasse il modo di fuggire, grazie alla sua intelligenza superiore e l'aiuto da parte di una sorvegliante, che ben sa la sorte che subiscono i reclusi una volta che siano stati spremuti dei loro poteri mentali, usati da un dipartimento degenerato del Governo federale per scopi politici e militari, di condizionamento della politica internazionale. Il mondo è in pericolo e solo Luke può salvarlo, se non si fa riprendere. A questo punto rientra in scena Tim, che ci chiedevamo appunto che cosa c'entrasse. Vale la pena di leggere e di scoprirlo.