CHI PERDE PAGA
di Stephen King
Sperling & Kupfer
2015, cartonato
470 pagine, 19.90 euro
Di nuovo un romanzo di King fuori dal suo classico solco horror-soprannaturale. Qui la paura è tutta terrena: si tratta di un poliziesco, o meglio di un thriller. Genere in cui il Re se la cava benissimo, peraltro, anche se non rifulge come nel guardino di casa sua. In ogni caso, un aggancio con un altro thriller non soprannaturale c'è: qualcosa nello spunto che mette in moto la vicenda ricorda "Misery". Infatti, si parte da uno scrittore ucciso da un suo fan fuori di testa dopo la pubblicazione del terzo romanzo di una trilogia che, a parere del folle, avrebbe rovinato tutto. Il folle si chiama Morris Bellamy, lo scrittore (in cui si può riconoscere un vago riferimenti a Salinger) John Rothstein, celebre per il suo personaggio di Jimmy Gold. Nel 1978, Bellamy uccide Rothstein e gli sottrae, oltre al denaro contante chiuso in cassaforte, una voluminosa massa di taccuini su cui sono stati scritti a mano i romanzi non pubblicati dello scrittore, che si è ritirato dalle scene. Un altro crimine commesso dall'assassino (uno stupro) lo fa però finire in prigione per trent'anni, dopo che ha nascosto il bottino in un baule sepolto in un campo. Un ragazzo, Pete Saubers, trova per caso la refurtiva. Utilizza i soldi per aiutare, di nascosto, la sua famiglia in difficoltà (il padre è rimasto invalido nella strage compiuta da Mr. Mercedes in un precedente romanzo di King) e nasconde i taccuini, finché si rende conto che rivendendoli potrebbe rimediare altri soldi. Ma nel frattempo Bellamy è uscito di prigione e rivuole quello che ritiene suo... gli elementi per una storia di brividi e tensione ci sono tutti e King li maneggia da par suo (anche se "Misery" resta inarrivabile). Insolito è il fatto che oltre al padre di Pete, Tom, compaia nel romanzo anche il poliziotto in pensione Bill Hodges, lo stesso che in "Mr. Mercedes" catturò il serial killer un attimo prima che facesse esplodere una bomba allo stadio. Il serial killer in questione, Brady Hartsfield, è in coma in un letto di ospedale, e Hodges lo va a trovare regolarmente per controllare che non abbia riacquistato conoscenza e la sua capacità di uccidere. Nel finale di "Chi perde paga" sorgono i dubbi che l'assassino possa risvegliarsi: si sa infatti che Stephen King ha in serbo un terzo capitolo di una trilogia di cui "Finders Keepers" (cioè il thriller di cui stiamo parlando) è il secondo.