Averardo Ciriello
LUCIFERA
LUCIFERA
a cura di Giuseppe Mura
AG Press
2009, cartonato
AG Press
2009, cartonato
230 pagine, 79 euro
Prima di parlare dello straordinario libro di cui vi mostro qua sopra la copertina, lasciatemi ricordare il mio primo e unico incontro con il maestro Averardo Ciriello (1918-2016), avvenuto a pochi mesi dalla sua scomparsa (avvenuta alla veneranda età di novantotto anni). Ci trovavamo sullo stesso palcoscenico per ricevere lo stesso riconoscimento, il Romics d’Oro 2016, io per la mia attività di sceneggiatore, lui quale Premio alla Carriera. Ciriello venne accompagnato sul palco su una carrozzella e ricevette il trofeo dorato dalle mani del ministro Franceschini. Qui di seguito trovate il link al video della cerimonia, dove mi si intravede in giacca grigia, ma soprattutto si vede lui, il maestro, molto emozionato, ed ero emozionato anch’io nell’assistere alla scena, essendo di Ciriello un grande ammiratore.
Impossibile, del resto, non ammirare le sue illustrazioni. Del resto, è stato considerato l’erede di Boccasile, maturando però un tratto personale ben evidenziato dai suoi lavori per riviste quali “Le Nuove Grandi Firme” e “Sette”, con cui collaborò a partire dall’immediato Dopoguerra, forte comunque di una esperienza iniziata nella seconda metà degli anni Trenta. Nel 1948 cominciò a realizzare cartelloni cinematografici per la Lux Film, attività che portò avanti per trentacinque anni affermandosi come uno dei più grandi cartellonisti di casa nostra. Nel 1966 sostituisce Walter Molino sulla “Domenica del Corriere”, tra il 1970 e il 1980 non si contano le sue illustrazioni per libri per ragazzi. Ma Ciriello lavora anche per gli adulti, realizzando centinaia di cover per la Casa editrice Ediperiodici, rimanendo legato soprattutto a due personaggi cult del fumetto erotico italiano, Lucifera e Maghella. Fumetto erotico italiano, del resto, caratterizzato dall’apporto di altri grandi copertinisti, quali Emanuele Taglietti e Alessandro Biffignandi, con il quale forma un vero e proprio tris d’assi (volendo fare poker, potremmo aggiungerci Carlo Jacono).
Proprio all’attività di copertinista di Lucifera è dedicato il volume di grande formato curato da Giuseppe Mura, che presenta tutte, ma proprio tutte, le cover della serie (170 albi, usciti tra l’ottobre 1971 e l’agosto del 1980). Per essere precisi, i primi 46 numeri propongono in copertina illustrazioni realizzate da artisti dello Studio Rosi, ma dal quarantasettesimo episodio in poi ecco arrivare, in tutto il loro splendore, le copertine di Averardo Ciriello. Rivederle riprodotte a tutta pagina, senza logo né titolo, è una gioia per gli occhi. Alcune cover, che vennero censurate, sono riprodotte incensurate e risultano pertanto inedite. Il fatto che Ciriello sia un maestro nel disegnare figure femminili e che presti la sua arte a un personaggio “satanico”, erotico, conturbante e disturbante non fa che accrescere l’ammirazione del puro con gli occhi puri (“omnia munda mundis”) al pari dello spettatore più malizioso e birichino, dato che chi disegna lo fa per suscitare emozioni in chi fruisce della sua arte, e indubbiamente l’erotismo è un’emozione potente.
Oltre alle illustrazioni, il volume contiene un breve apparato critico che inquadra il personaggio di Lucifera nel contesto della produzione a fumetti per adulti degli anni Sessanta e Settanta. La protagonista è un “demonio fatto donna, una figlia dell’inferno mandata da Satana sulla Terra nel bel mezzo dell’oscuro Medioevo a seminare il male”, spiega Giuseppe Mura. Tra i tabù infranti, a dispetto della società ancora in larga misura omofoba, quello dell’omosessualità (Carlo Magno se la fa con il paladino Orlando). I toni sono satirici e fiabeschi, per quanto si calchi la mano sul truce e il truculento, sul demoniaco e sull’orrorifico. Lucifera è stata creata, quando ancora Renzo Barbieri e Giorgio Cavedon erano ancora soci in affari sotto il marchio ErreGi (si sarebbero divisi nel 1972, dando vita a due Case editrici concorrenti, la Edifumetto e la Ediperiodici), dallo sceneggiatore Rubino Ventura (alias Giuseppe Pederiali) e dal disegnatore Leone Frollo.
Va sottolineato come alcuni personaggi dei sexy pocket furono protagonisti di vere e proprie saghe dalla lunghezza sterminata, autentiche telenovelas di cento, duecento, trecento puntate: Lucifera, Jacula, Goldrake, Vartan, Isabella e altri ancora erano seguiti da un pubblico fedelissimo e appassionato. Accanto all'eros, troviamo spesso anche il thanatos: morte, violenza, demoni infernali, quasi a voler evidenziare la filiazione diretta del fumetto erotico da quello nero. Queste pubblicazioni consentirono ad artisti provenienti da anonime produzioni popolari di affermarsi come grandi autori: è il caso di Milo Manara, Leone Frollo, Magnus, Fernando Tacconi e molti altri.