Giulio Cesare Giacobbe
COME DIVENTARE UN BUDDHA IN CINQUE SETTIMANE
Ponte alle Grazie
brossurato, 2005
140 pagine, 12 euro
Comincio col dire che Giulio Cesare Giacobbe è persona divertente e con il dono della sintesi e della chiarezza, per cui qualunque cosa scriva si legge con interesse e con piacere. Psicologo, psicoterapeuta, docente universitario a Genova, è autore di una serie di manuali di consigli pratici per l'automedicazione psicologica, tutti gradevoli ed efficaci. Partendo da"Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita (2003) passando per "Alla ricerca delle coccole perdute" (2004) e ad altre divagazioni e approfondimenti sul tema, sono giunto (volentieri) a questo "Come diventare un Buddha in cinque settimane" (2005). Fortunatamente non si tratta di un catechismo buddhista. L'autore, che pure sembra condividere anche il messaggio trascendente, o religioso, ricavato (da altri) dagli insegnamenti del primo Buddha, ovvero Siddhrta Gautama Sekyamuni (563-491 avanti Cristo), propone un metodo psicologico alla portata di tutti per aiutare il lettore a liberarsi della sofferenza psichica. Un metodo basato appunto sulla pratica di meditazione e di comportamento insegnata da da Siddhartha. "Diventare un buddha" significa semplicemente diventare un "risvegliato", uno che è uscito dal sonno dell'incoscienza. Per comodità potremmo dire "illuminato". "Buddha" infatti è un aggettivo, non un nome proprio. Vero è che parlando di Buddha si pensa al primo che raggiunse il risveglio o l'illuminazione (riguardo il quale vengono fornite notizie biografiche e aneddotiche) , ma chiunque ci arrivi diventa un buddha. Secondo Giacobbe, il mondo è pieno di buddha (lui compreso) e anche noi potremmo diventarlo, lungo un percorso di cinque settimane. Si parte dalle Quattro Verità e si percorrono gli Otto Sentieri. I consigli sono pratici e di buon senso, si parte dal capire come la sofferenza psichica nasca dai nostri stessi pensieri e non dalla realtà. Il problema è avere la costanza e la convinzione per arrivare in fondo. Ma se ne ricava comunque del bene.
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