Mauro Boselli
Bruno Brindisi
LA BANDA DI JOHN COFFIN
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
320 pagine, 26 euro
Da quando, nel 2018, venne varata la seconda collana mensile di avventure inedite di Tex, denominata “Tex Willer” per distinguerla dalla testata madre, le storie pubblicate in edicola in prima uscita hanno cominciato a venire raccolte in cartonati destinati alla distribuzione libraria. “La banda di John Coffin” è il quinto volume della serie (in questo spazio ci siamo già occupati di alcuni altri), ma si rivela particolarmente importante per la ricostruzione della biografia del giovane cowboy divenuto fuorilegge suo malgrado ma destinato a venire arruolato tra i Rangers del Texas e a dar vita a una saga western a fumetti che non ha uguali nel mondo per durata, successo e qualità di testi e disegni. La collana “Tex Willer” nasce infatti, nell’anno del settantennale del personaggio (in edicola ininterrottamente dal 1948), per raccontare la gioventù dell’eroe, ricapitolando ciò che già sapevamo grazie ad alcuni racconti di Giovanni Luigi Bonelli e coordinando le informazioni fornite da certe storie di Mauro Boselli con avventure del tutto inedite. Proprio Boselli confeziona dunque il racconto di cui ci stiamo occupando, che mette insieme quanto narrato nel classico bonelliano “Il passato di Tex”, disegnato nel 1966 da Aurelio Galleppini, collegandolo con il proprio “Nueces Valley” (un Maxi Tex del 2017), in cui si stabilisce nel 1838 l’anno di nascita del futuro Aquila della Notte, ma anche con “Il totem misterioso”, la leggendaria prima striscia di Bonelli & Galep, oltre con “Vivo o morto” l’albo di esordio della nuova testata. Spiega Boselli nella sua introduzione, intitolata “Ritorno al passato”: “Nella sua prima avventura Tex ha a che fare con un generico bandito del West, John Coffin, che, a parte il nome funereo (‘coffin’ significa ‘bara’) si distingue solo per odiosità e tenacia. Ecco che però, molti anni dopo, scrivendo appunto ‘Il passato di Tex’ sulle origini dell’eroe, Bonelli decise di recuperare proprio quel primo avverrsario, facendone uno degli sgherri più subdoli e infidi della banda di Rebo e inserendlo nello snodo fondamentale della vita di Tex, la sua vendetta. Coffin assume, alla luce di questa nuova storia, una diversa statura”. Alla fine di “Vivo o morto”, in effetti, del bandito non si vede il cadavere, ma solo la sua casa in fiamme. Scopriamo dunque che il pendaglio da forca si è salvato e Tex se lo ritrova di fronte. Altrettanto in effetti, è vero che all’inizio de “Il totem misterioso” il nostro eroe conosce già il bieco avversario: "Che il diavolo mi porti se quello non è quel dannato di Coffin!", esclama scrutando dall'alto di una collina il polverone di una masnada di ceffi a cavallo. E poiché gli scagnozzi stanno inseguendo una graziosa squaw, il nostro eroe non esita a correrle in soccorso. Coffin e i suoi tirapiedi vengono bloccati all'imbocco di una gola: possiamo così vedere in faccia il losco figuro. Sguardo torvo, barba non rasata, cappellaccio in testa e fazzoletto al collo, Coffin non si distingue in nulla dagli altri pendagli da forca che lo accompagnano. Come ben dice Boselli, scopriremo in seguito, ne "Il passato di Tex" che Coffin apparteneva alla cricca di Tom Rebo, l'assassino di Sam Willer, fratello minore del nostro. Rebo aveva sul suo libro paga anche Steve Mallory, lo sceriffo di Culver City, il paese che fa da scenario a parte dello scontro con Coffin. Quando Tex consuma la sua vendetta contro Rebo, è proprio Mallory a imporre una taglia sulla sua testa, trasformandolo in un fuorilegge. Non a caso, nella prima striscia del "Totem misterioso", il futuro Aquila della Notte è braccato dalla giustizia. Boselli è bravissimo a serrare le fila di trame e sottotrame, aggiungendoci del suo, e Bruno Brindisi sembra nato per disegnare racconti western.
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