martedì 28 dicembre 2021

LA LUNGA NOTTE

 

 
 
Leonardo Gori
LA LUNGA NOTTE
Tea
cartonato, 2021
274 pagine, 15 euro


La saga di Bruno Arcieri, portata avanti dal 2000 da Leonardo Gori (Firenze, 1957) conta a questo punto dodici romanzi ambientati lungo la storia italiana (ma con due excursus parigini) tra il 1938 e il 1970.
Bruno Arcieri è un nome non è scelto a caso, ma un preciso inside joke: è così che venne chiamato l’eroe dei fumetti Brick Bradford alla sua prima apparizione in Italia, proprio negli anni Trenta (e Gori è un grande esperto di comics, sui quali ha scritto una gran quantità di saggi e articoli). L'elemento più caratteristico del personaggio (un ufficiale dei carabinieri, fiorentino, dalla coscienza tormentata) è appunto il suo essere calato nelle vicende storiche in cui si trova ad agire vivendole sul campo, dunque ricostruite con una forte aderenza alla realtà. Il primo romanzo in cui compare Arcieri si intitola "Nero di maggio". 
Ne abbiamo parlato qui: 
E' un thriller che si svolge a Firenze nella primavera del 1938, durante i preparativi e lo svolgimento della visita alla città di Adolf Hitler e Benito Mussolini. L'intreccio giallo, pur accattivante e avvincente, risulta messo in secondo piano dall’interesse che suscita nel lettore la ricostruzione della realtà sociale e politica (fiorentina, toscana, ma indubbiamente anche nazionale) in un momento così cruciale nella storia dell’umanità. Il fascismo permeava di sé ogni aspetto della società, dopo un quindicennio anni di dittatura, ma nel romanzo di Gori appare meno monolitico di quanto possa sembrare da altre più superficiali ricostruzioni, con trame e correnti, con nudi e puri della prima ora e approfittatori della seconda; in ogni caso, con tanti scheletri negli armadi. Ma soprattutto, per la prima volta dopo tanti anni, nel 1938 c’è, nei più acuti osservatori, la sensazione che la storia stia per cambiare, che gli eventi precipitino, e c’è chi teme il futuro, chi lo attende con fatalismo e rassegnazione, con il senso dell’impotenza, chi lotta e lavora per prepararlo e modellarlo. Scrive Gori nelle ultime pagine del romanzo: “Gli anni Trenta, in buona parte spensierati, leggeri, correvano a precipizio per una nuova e ancora inconoscibile strada, verso scelte terribili e destini segnati, lasciando inconsapevoli le folle, indecisi e perplessi gli intellettuali, gli stessi politici ignari. La primavera fiorentina cambiava le carte in gioco non solo per l’Italia ma per l’Europa e il mondo, e si avvicinava prepotente, per tutti, l’ora di scegliere finalmente tra l’opportuno e il vero, tra la vita e l’abisso, tra il bene e il male. Era la fine del quieto vivere borghese all’ombra del fascismo”. 
Arriva il tempo delle scelte, come si vede appunto ne "La lunga notte", romanzo di ambientazione romana: siamo infatti nella capitale tra il 7 e l'8 settembre del 1943. Il fascismo è caduto, e Badoglio sta per proclamare l'armistizio che segnerò l'occupazione nazista in Italia. La Storia avrebbe potuto prendere una piega decisamente diversa se il Re non fosse fuggito da Roma, se si fossero presi accordi con gli Alleati, se alle truppe italiane fossero stati dati ordini precisi secondo un piano prestabilito. Leonardo Gori immagina il capitano Arcieri impegnato a fare da interprete fra le autorità italiane e due militari americani giunti di nascosto per concordare i termini di una intesa. Intesa che qualcuno vuol far fallire. Arcieri si trova faccia a faccia con Badoglio e con il Re, e si rende conto di losche trame ordite da fascisti e agenti segreti, in un clima da fine del mondo. C'è però anche un delitto su cui indagare, e che sembra commesso da Elena Contini, una giovane giovane donna ebrea con cui il capitano ha una relazione e che, dopo l'avvento delle leggi razziali, nasconde in casa propria. Elena era già stata protagonista di "Nero di maggio", dove si proponeva addirittura di compiere un attentato contro Hitler. Qui la vediamo in procinto di fuggire da Roma verso la Palestina, interrompendo la sua relazione con Bruno. Anche se il giallo viene risolto, certamente sua la soluzione diventa di secondaria importante nel dramma di una Italia divisa in due, sgomenta di fonte alla totale incertezza del futuro. "La lunga notte" ha un seguito in quello che io reputo il più bello dei romanzi della serie, "Il passaggio", ambientato durante la liberazione di Firenze, nel 1944 (romanzo pubblicato nel 2002). Altrettanto bello, anche se di argomento diverso, "L'angelo del fango", che racconta di Arcieri durante i giorni della disastrosa alluvione di Firenze del 1966 (pubblicato nel 2005). 
A corredo de "La lunga notte" troviamo un racconto inedito, "La regola del gioco", con protagonista un Arcieri anziano che riflette sulla sua scelta del settembre 1943, quella in cui, dopo il proclama di Badoglio, deve decidere da che parte stare. In questo racconto Arcieri incontra il Commissario Bordelli, il personaggio di Marco Vichi, che già era comparso ne "L'angelo del fango" (i due si scambiano le visite, dato che anche Vichi racconta dell'alluvione in un suo romanzo con Bordelli, e lo fa incontrare con Arcieri). Non si creda, a questo punto, che il prolifico Gori scriva solo avventure di Bruno Arcieri. La sua produzione è molto più variegata, e invito a scoprirla. Si veda, per fare un esempio, qui:
http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/.../i-delitti...

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