Moreno Burattini
Gianni Sedioli
Marco Verni
IL DESTINO DI HELLINGEN
brossurato, 2022
304 pagine, 15 euro
Gli albi della Collana Zenith raccolti in questo volume uscirono originariamente nelle edicole italiane tra il luglio e il settembre del 2019 (Zagor nn° 648-650). Pur divisa in tre puntate, si tratta di un’unica vicenda che si ricollega direttamente a quanto rimasto in sospeso al termine del precedente scontro tra l’eroe di Darkwood e il suo più pericoloso avversario, il professor Hellingen, risalente al 2015 (Zagor nn° 602-605). Quindi, l’avventura che state per leggere in questo volume, il settimo della serie, prosegue il racconto contenuto nel sesto (“Il giorno dell’invasione”) il quale, come si sarà accorto chi lo ha letto, lasciava appunto intendere che ci sarebbe stato un seguito, non risolvendo del tutto la situazione. Sesto e settimo volume raccontano dunque una sorta di lunga saga concepita per riportare Hellingen nelle esatte condizioni delle prime avventure sceneggiate da Sergio Bonelli. Restituirlo cioè alla dimensione di scienziato pazzo, senza addentellati magici e orrorifici, senza sortilegi, senza demoni e perfino senza extraterrestri. Tutto ciò, naturalmente, cercando di non contraddire quanto raccontato da Tiziano Sclavi e Mauro Boselli quando si sono confrontati da par loro con il mad doctor nolittiano, proponendone versioni autoriali assai diverse da quella delle origini, come non abbiamo mancato di far notare nelle introduzioni del quarto e del quinto volume della nostra collana. "Il destino di Hellingen" è il settimo e per il momento ultimo volume della collana da libreria dedicata alla lotta fra Zagor e il mad doctor che è il suo più irriducibie nemico. Giunti in fondo alla lettura di questo volume, capirete che ci sono i presupposti perché la saga continui. Del resto, Hellingen ha già fatto ritorno come avversario di Dylan Dog e Martin Mystère nello speciale che propone il terzo team up fra i due, intitolato “L’abisso del male”, datato 2018, scritto da Carlo Recagno e Alfredo Castelli e illustrato da Giovanni Freghieri. La sua figura è anche presente nella storia in cui Zagor incontra Flash, il velocista della DC Comics, uscita nel 2022 e intitolata “La scure e il fulmine” (sceneggiata da Giovanni Masi e Mauro Uzzeo e affidata ai disegni di Davide Gianfelice). Evidentemente, ci sono altre vicende che attendono di essere raccontate. Per il momento, però, il nostro percorso finisce qui. Ma, come si sa, il futuro è un’ipotesi e sicuramente ci riserverà nuove sorprese.Si diceva dell’intento dello sceneggiatore (il sottoscritto) di riportare Hellingen alla sua dimensione originaria, quella di mad doctor, senza più contaminazioni con la magia. Va tuttavia segnalato come sia stato lo stesso creatore del personaggio, Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) a inserire l’elemento fantastico nella saga dello scienziato pazzo. L’ultima storia di Zagor da lui sceneggiata (ultima con Hellingen, ma anche quella che segna la fine del suo apporto come scrittore alla saga dello Spirito con la Scure – sarebbe poi rimasto comunque immutato il suo fondamentale ruolo di editore) si intitola proprio “Magia senza tempo”, e il titolo non inganna: il racconto contiene proprio elementi magici. Gli Akkroniani vengono sconfitti da armi inventate appartenute a un antico eroe rosso entrato in contatto con una divinità, Kiki Manito. Quindi, in realtà, l’utilizzo della magia operato da Mauro Boselli segue, amplificandone i risultati e portandoli alle estreme conseguenze, una scelta già operata da Sergio Bonelli. Riprendendo in mano un racconto in cui Hellingen è prigioniero in una dimensione parallela di un demone, dovevo per forza far ricorso ugualmente ad elementi magici, anche se con lo scopo di toglierli di mezzo. Quindi nessuna meraviglia nel ritrovare il Wendigo e il suo castello sul monte Naatani in una storia che si propone il ritorno alle origini.
Gianni Sedioli
Marco Verni
IL DESTINO DI HELLINGEN
brossurato, 2022
304 pagine, 15 euro
Gli albi della Collana Zenith raccolti in questo volume uscirono originariamente nelle edicole italiane tra il luglio e il settembre del 2019 (Zagor nn° 648-650). Pur divisa in tre puntate, si tratta di un’unica vicenda che si ricollega direttamente a quanto rimasto in sospeso al termine del precedente scontro tra l’eroe di Darkwood e il suo più pericoloso avversario, il professor Hellingen, risalente al 2015 (Zagor nn° 602-605). Quindi, l’avventura che state per leggere in questo volume, il settimo della serie, prosegue il racconto contenuto nel sesto (“Il giorno dell’invasione”) il quale, come si sarà accorto chi lo ha letto, lasciava appunto intendere che ci sarebbe stato un seguito, non risolvendo del tutto la situazione. Sesto e settimo volume raccontano dunque una sorta di lunga saga concepita per riportare Hellingen nelle esatte condizioni delle prime avventure sceneggiate da Sergio Bonelli. Restituirlo cioè alla dimensione di scienziato pazzo, senza addentellati magici e orrorifici, senza sortilegi, senza demoni e perfino senza extraterrestri. Tutto ciò, naturalmente, cercando di non contraddire quanto raccontato da Tiziano Sclavi e Mauro Boselli quando si sono confrontati da par loro con il mad doctor nolittiano, proponendone versioni autoriali assai diverse da quella delle origini, come non abbiamo mancato di far notare nelle introduzioni del quarto e del quinto volume della nostra collana. "Il destino di Hellingen" è il settimo e per il momento ultimo volume della collana da libreria dedicata alla lotta fra Zagor e il mad doctor che è il suo più irriducibie nemico. Giunti in fondo alla lettura di questo volume, capirete che ci sono i presupposti perché la saga continui. Del resto, Hellingen ha già fatto ritorno come avversario di Dylan Dog e Martin Mystère nello speciale che propone il terzo team up fra i due, intitolato “L’abisso del male”, datato 2018, scritto da Carlo Recagno e Alfredo Castelli e illustrato da Giovanni Freghieri. La sua figura è anche presente nella storia in cui Zagor incontra Flash, il velocista della DC Comics, uscita nel 2022 e intitolata “La scure e il fulmine” (sceneggiata da Giovanni Masi e Mauro Uzzeo e affidata ai disegni di Davide Gianfelice). Evidentemente, ci sono altre vicende che attendono di essere raccontate. Per il momento, però, il nostro percorso finisce qui. Ma, come si sa, il futuro è un’ipotesi e sicuramente ci riserverà nuove sorprese.Si diceva dell’intento dello sceneggiatore (il sottoscritto) di riportare Hellingen alla sua dimensione originaria, quella di mad doctor, senza più contaminazioni con la magia. Va tuttavia segnalato come sia stato lo stesso creatore del personaggio, Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) a inserire l’elemento fantastico nella saga dello scienziato pazzo. L’ultima storia di Zagor da lui sceneggiata (ultima con Hellingen, ma anche quella che segna la fine del suo apporto come scrittore alla saga dello Spirito con la Scure – sarebbe poi rimasto comunque immutato il suo fondamentale ruolo di editore) si intitola proprio “Magia senza tempo”, e il titolo non inganna: il racconto contiene proprio elementi magici. Gli Akkroniani vengono sconfitti da armi inventate appartenute a un antico eroe rosso entrato in contatto con una divinità, Kiki Manito. Quindi, in realtà, l’utilizzo della magia operato da Mauro Boselli segue, amplificandone i risultati e portandoli alle estreme conseguenze, una scelta già operata da Sergio Bonelli. Riprendendo in mano un racconto in cui Hellingen è prigioniero in una dimensione parallela di un demone, dovevo per forza far ricorso ugualmente ad elementi magici, anche se con lo scopo di toglierli di mezzo. Quindi nessuna meraviglia nel ritrovare il Wendigo e il suo castello sul monte Naatani in una storia che si propone il ritorno alle origini.
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