Roberto Beretta
Elisabetta Broli
BIBBIA RIDENS
Piemme
2005, brossurato
152 pagine, 10 euro
Elisabetta Broli
BIBBIA RIDENS
Piemme
2005, brossurato
152 pagine, 10 euro
Ho sempre sostenuto che il proverbio “scherza sui fanti e lascia stare i santi” non sia del tutto fondato, perché, secondo me, la maggior parte dei santi sono (in quanto saggi e illuminati) più spiritosi della maggior parte dei loro devoti. I martiri, poi, figuriamoci se non sanno accettare una battuta dopo aver sopportato il martirio. E poi, la verità è che l’umorismo è la cura e non la malattia. Non di rado la burla rivela la verità, o una delle tante, e infatti, come si sa, Arlecchino si confessò burlando. E per finire, a mettere paletti su ciò su cui si può scherzare si comincia dai santi e non si sa dove si finisce. La censura è sempre una sconfitta. Senza dubbio ci sono suscettibilità diverse, ma quella dei faceti dovrebbe valere quanto quella dei seriosi. Altrimenti i permalosi fanno le stragi nelle redazioni dei giornali umoristici, e invece di rispondere a una vignetta satirica con impugnando anche loro i pennarelli lo fanno imbracciando il mitra. Mi rendo conto di averla fatta troppo lunga, soprattutto per arrivare a parlare di un libro assolutamente innocuo come “Bibbia ridens”. Però, come autore dei testi di una serie pubblicata ogni mese sul “Vernacoliere” intitolata “La Bibbia secondo Burattini & Jogg” mi sento di parlare come Cicero pro domo mea. Per carità, assicuro che io e James Hogg siamo, o cerchiamo di essere, tutto fuorché blasfemi e ci concediamo solo spiritosaggini del tipo che Gesù bambino si allena ai miracoli moltiplicando i pesci rossi nella boccia di vetro o che Eva si fa una borsetta di pelle di serpente non resistendo alla tentazione. “Bibbia ridens” (da cui per il “Vernacoliere” non ho copiato nessuna battuta, almeno che mi sia accorto) propone contenuti eterogenei tutto sommato piuttosto annacquati, tant’è vero che l’editore è Piemme e i due autori sono uno un giornalista di “Avvenire” e l’altra una studiosa di teologia. Roberto Beretta e Elisabetta Broli raccolgono aforismi, battute e barzellette (testi scritti) alternandoli con alcune vignette (disegnate) di Emanuele Fucecchi, anch’egli diplomato in scienze religiose. Si comincia con il livello alto di Marcello Marchesi che chiede: “Dio, dammi un assegno della tua presenza!”, per poi adagiarsi su arguzie quali “Cosa dice Adamo quando vuol fare l’amore con Eva? Sfogliati!”. Ma anche: Noè vede che sull’arca c’è un pesce da solo senza la compagna, è il pesce sega (divertente, ma ci si chiede se sull’arca ci fossero anche i pesci, forse solo quelli di acqua salata). Aforismi di autori illustri e battute folgoranti di autori ignoti sono la parte migliore del libro, meno brillanti le barzellette, alcune delle quali forzatamente adattate ai riferimenti biblici. Una fra le cose migliori, i tre motivi per sostenere che Gesù fosse in realtà un portoricano: 1) si chiamava Jesus; 2) aveva guai con la legge; 3) sua madre non era sicura di chi fosse suo padre. La migliore barzelletta in assoluto, è quella iniziale sui due amici al bar: “Ieri sera ho visto in TV un bellissimo film: ‘La Bibbia’”, dice uno, e aggiunge: “Non sai se per caso è già uscito il libro?”.
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