IL SEGGIO VACANTE
di J.K.Rowling
Salani, 2012
560 pagine
560 pagine
E' inutile (ma inevitabile) specificare come l'autrice sia la "mamma" di Harry Potter e che questo è il suo prima romanzo dopo la conclusione della saga di Hogwarts. Dire che, a differenza delle precedenti, questa è una storia per adulti è sbagliato per due motivi: primo, perché Harry Potter non è necessariamente una lettura per ragazzi; secondo, perché "Il seggio vacante" è fatto anche per solleticare le emozioni di un pubblico adolescente, avendo tra i suoi tanti personaggi anche alcune figure giovanili (peraltro, interessanti e problematiche). Succede così che come i romanzi con il maghetto sono stati letti (e molto amati) anche dagli adulti, questo senza maghetto può essere letto (e molto amato) anche dagli adolescenti. Per quanto mi riguarda, è un punto di merito. Sesso, violenza, dramma, droga, bullismo, tradimenti, vigliaccherie, vendette, insaporiscono la trama senza stravolgerla o disturbarla, perché sono funzionali a un racconto coinvolgente che parte in sordina e quasi, inizialmente, rischia di deludere. Poi, man mano che la narrazione ingrana le marce superiori, le pagine diventano ipnotiche e il ritmo di velocizza, al punto che diventa inevitabile chiedersi come il garbuglio di tante vicende tutte intrecciate fra di loro possa districarsi e quale sia il destino dei personaggi, che ancora verso la fine non si riesce a immaginare (e il finale non delude). Eppure, non capita niente di clamoroso, nel senso che non ci sono delitti, invasioni aliene o rivolte suburbane. La storia si svolge in un piccolo paese della provincia inglese, Pagford, dove tutti o quasi si conoscono, e dove, all'improvviso, muore Barry Fairbrother, un consigliere comunale, il cui seggio dunque rimane vacante. Si tratta di eleggere il suo successore, il quale, con il suo voto, potrà decidere il destino di un centro di assistenza ai tossicodipendenti di un quartiere popolare molto degradato. I moralisti e i benpensanti vorrebbero chiuderlo, e dunque cercano di far nominare consigliere un loro rappresentante. Lo stesso fanno i progressisti più liberali, proponendo un nome alternativo. In città si scatena così una lotta sotterranea fatta di malignità, di sorrisi di facciata e di sgambetti nascosti, mentre si intrecciano le storie di tanti abitanti, di tutte le estrazioni sociali, di tutte le età, di tutti i generi. Non c'è una sola famiglia in cui tutto fili liscio, e ci sono conflitti più o meno drammatici a tutti i livelli. Uno spaccato sociale che emoziona al punto da far dispiacere che i personaggi a cui ci siamo affezionati smettano di essere seguiti dalla penna acuta e garbata della scrittrice.
Nessun commento:
Posta un commento