Mauro Boselli
Stefano Andreucci
IL VENDICATORE
Sergio Bonelli Editore
2017, 50 pagine
cartonato, 8.90 euro
Nuovo titolo per la serie di volumi cartonati di Tex in formato francese, iniziata con la storia di Aquila della Notte realizzata da Paolo Eleuterio Serpieri. Già con l'albo precedente, "Frontiera!", lo sceneggiatore Mauro Boselli aveva scelto di raccontate storie della giovinezza del futuro Ranger, dunque ambientate nel passato rispetto a quelle della sua maturità proposte dalla serie mensile. Ma anche nel Texone 2017, "Il magnifico fuorilegge", lo stesso scrittore si era sbizzarrito nell'immaginare gli avvenimenti immediatamente precedenti la fatidica vignetta della prima striscia de "Il totem misterioso", l'avventura di esordio del pistolero di Bonelli e Galleppini (la stessa vignetta servita da modello per la posa di Tex sulla copertina de "Il vendicatore"). Nel citato Texone, il giovane Willer era braccato (ingiustamente) dalla legge per la vendetta compiuta contro gli assassini di suo fratello Sam, mentre qui Sam è ancora vivo e Tex sta braccando i razziatori del Nueces responsabili della morte del padre, una prima parte dei quali già erano stati eliminati nel classico "Il passato di Tex", vecchia opera dei due creatori del personaggio. Ne "Il vendicatore" il cerchio si stringe attorno a mister Bronson, il boss del ranch "Lazy M", che viene inseguito fino in Messico. Ad aiutare Tex a cavarsela c'è anche Jim Callahan, un uomo della legge che già vorrebbe vedere il futuro Aquila della Notte con la stella dei rangers sul petto. "Non è tipo da farsi inquadrare", commenta Sam Willer sentendoselo dire. Il racconto rispetta tutte le regole del western, ma il ritmo e la scansione sono più veloci rispetto alle pagine del tradizionale albo mensile. L'impostazione grafica è quella della tavola francese, tuttavia il bravissimo Stefano Andreucci non esagera nella scomposizione e nella sovrapposizione delle vignette (quello che personalmente mi infastidisce, talvolta, nei fumetti d'Oltralpe). I disegni di Andreucci sono magnifici, superlativi per dinamismo e inquadratura, per recitazione ed espressività, per scenari e per leggibilità, e i bei colori di Matteo Vattani non li penalizzano troppo (come capita purtroppo altre volte là dove i coloristi sembrano voler nascondere il nero delle chine sotto masse di cromatismi troppo scuri e troppo carichi: qui anche le scene al chiuso e in notturna sono decifrabili). Andreucci aveva realizzato sempre con Boselli "Il magnifico fuorilegge". Speriamo di rivederlo presto in azione.
Nessun commento:
Posta un commento