Paolo Bacilieri
PALLA
Edizioni UDWFG
60 pagine, cartonato,
2016, 12 euro
Tiratura di 850 copie, formato Bonelli ma cartonato, in bianco, nero e grigio più il rosa. Il rosa colora una misteriosa palla che il protagonista del racconto, Fabrizio, trova in un momento difficile della sua vita nell'acqua stagnante di un canale. E' una palla grande come una valigia, di carne liscia e calda, senziente. Comunica telepaticamente e crea una grande empatia. Fabrizio la porta a casa e ne ricava sopporto morale per affrontare una crisi sentimentale (è omosessuale), le difficoltà in famiglia e sul lavoro. Si crea quasi un amore totalizzante, come se la palla gli offrisse un rifugio, una catarsi, soltanto abbracciandola e ascoltandola, chiara allusione all'importanza del contatto fisico, alla centralità della carne, prima che di quella del corpo. L'empatia si trasmette attraverso la pelle. Finché...
Questa vicenda onirica e surreale si alterna a pagine che raccontano a fumetti alcuni brani del Vangelo, peraltro raccontati molto bene, come il ritrovamento del sepolcro vuoto e una apparizione di Gesù agli apostoli dopo la resurrezione. Quale sia il collegamento di queste sequenze con la storia principale non è immediatamente comprensibile. Forse il messaggio evangelico è in grado di consolare e cambiare la vita come fa la palla con Fabrizio? Ho chiesti lumi a Paolo Bacilieri con la seguente mail: "Fermo restando che sei un grande autore e che mi è piaciuta ogni singola vignetta, non ho capito il collegamento fra le sequenze che illustrano brani del Vangelo e la vicenda principale. La storia della palla di carne senziente è intrigante e poetica, piena di sfaccettature pur nella sua brevità. Ma il Vangelo? Forse la palla è la metafora di un messaggio totalizzante che cambia la vita?". Mi risponde l'autore: "Ci sono delle sotterranee analogie tra le due parti, il tema dell'amore, quello della fisicità, della 'carne', insomma, e poi il fatto che quelle parti dei Vangeli che riguardano la resurrezione sono ai miei occhi le più assurde, non intendo inverosimili (quella è un'altra faccenda), dico proprio strambe dal punto di vista del racconto (se li leggerai vedrai che non ho inventato nulla, zero), come assurda era la mia palla aliena. Però non ti nascondo che uno dei motivi o forse IL motivo per il quale ho fatto questo accostamento è la sua natura stessa, ossia l'alternanza arbitraria di due vicende che apparentemente 'non c'entrano' l'una con l'altra e la terza cosa che (a volte) ne esce fuori".
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