domenica 23 luglio 2023

MR. EVIDENCE - LA PROVA DELLA TUA ESISTENZA



 
Adriano Barone
Fabio Guaglione
Fabrizio Des Dorides
MR. EVIDENCE - LA PROVA DELLA TUA ESISTENZA
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
80 pagine, 18 euro


Roba da pazzi. Non soltanto perché la storia è ambientata in quella che sembra una clinica psichiatrica e non soltanto perché i protagonisti sono affetti da turbe psichiche piuttosto serie, ma anche perché (lo dichiarano gli sceneggiatori, Adriano Barone e Fabio Guaflione) alla base della trama c’è un pazzesco lavoro di documentazione: “saggi di neurobiologia, psichiatria, psicologia criminale e documenti desecretati della CIA”. Destinati alla pazzia anche i lettori, ai quali vengono richiesti attenzione e pazienza, perché il primo volume della serie a fumetti “Mr. Evidence”, questo intitolato “La prova della tua esistenza”, non dà risposte, propone soltanto domande. Insomma: non ci si capisce nulla. Non è vero, si capisce benissimo che il seguito fornirà le spiegazioni del caso e difatti si rimane con una gran voglia di leggere che cosa succede dopo. Dopo il secondo volume il quadro si fa più chiaro ma nel contempo si complica (e la gran voglia diventa quella di leggere il terzo). Senza spoilerare nulla, cominciamo a inquadrare il volume in un contesto, quello della produzione bonelliana destinata alla distribuzione libraria, sull’esempio francese, anche quando non si tratta di isolati graphic novel ma di vere e proprie serie a fumetti, che nei bei tempi che furono sarebbero state proposte in edicola (non ho niente contro i graphic novel, ma ho nostalgia dei giornaletti). Barone e Guaglione, perfettamente assecondati dal talentoso disegnatore Fabrizio Des Dorides, presentano, in buona sostanza, una squadra di supereroi: tre uomini e una donna (come i Fantastici Quattro, chissà se solo per caso). Solo che si tratta di pazienti rinchiusi, non sanno neppure loro spiegare come e perché, nel Mulholland Institute, che sembra un manicomio ma che è sicuramente qualcosa di diverso. Inizialmente ciascuno fa i conti con la propria privata e personale patologia, poi cominciano a formare un gruppo e a scambiarsi informazioni e confidenze. Frederick Doster registra e memorizza ogni particolare della realtà attorno a lui e cerca di mettere tutto in ordine ricavandone dati che sfuggirebbero alle menti normali; Alexandra Cuaron, esperta di arti marziali, non percepisce dolore fisico e non prova emozioni; Adam Carver, che non ricorda niente del suo passato, è in grado di assumere la personalità di chiunque gli stia attorno e di duplicarla; Philipp Weber III, affetto da ittiosi e coperto di bende, percepisce il dolore altrui e ne ricava informazioni. Nessuno vola o spara raggi laser dalle dita delle mani, insomma. Però, come dei veri supereroi, assumono nomi di combattimento. Rispettivamente: Mr. Truth, Miss Nerve, Mr. None e Mr. Pain. La loro prima missione? Capire che cosa nasconda il Mulholland Institute e perché ci sono finiti dentro.

domenica 16 luglio 2023

ATLANTIDE

 


Clive Cussler
ATLANTIDE
Editori Associati
Collana TEA Due
2002
brossurato – Euro 8,50

Clive Cussler è nato nel 1931 in California, da madre americana e padre tedesco. Interrotti gli studi al Pasadeba City College, si è arruolato nell’Aviazione, partecipando alla guerra di Corea. Ha esordito nella narrativa nel 1973 con “Enigma”. “C’è un pezzo di me in Dirk Pitt e un pezzo di lui in me – scrive Cussler a proposito del suo più famoso personaggio – Siamo alti entrambi un metro e novanta. I suoi occhi sono più verdi dei miei e lui indubbiamente affascina le signore più di quanto io non abbia mai fatto. Abbiamo lo stesso gusto per l’avventura, anche se le sue imprese sono molto più estreme delle mie”. In effetti, il fatto di vivere avventure “estreme” è il dato più caratteristico di Dirk Pitt, quello che forse ne ha decretato il successo ma quello anche che rappresenta il suo limite più evidente. I romanzi di Cussler, benché scritti con l’evidente intento di non lasciare respiro al lettore e creare continuamente occasioni di suspance, sono privi di quella pur drammatica plausibilità che consente la sospensione dell’incredulità e l’immedesimazione da parte di chi legge. Sono filmoni di serie B.  Qui, l’idea di base pare ispirata dalle teorie di Graham Hankock a proposito dello scivolamento dei continenti che, migliaia di anni fa, avrebbe portato a un cataclisma destinato a distruggere le evolute civiltà antidiluviane dopo le quali l’umanità sarebbe tornata all’età delle caverne. I resti di una di queste civiltà, il cui ricordo è stato tramandato con il mito di Atlantide, vengono ritrovati da Dirk Pitt in varie parti del mondo e sotto i ghiacci del Polo Sud (esattamente come Hancock sostiene); ma a questa scoperta corrisponde l’inizio di una indagine sulle trame di una potente famiglia tedesca, i Wolf, frutto degli esperimenti genetici dei nazisti del Terzo Reich, che stanno progettando di scatenare artificialmente un nuovo cataclisma del genere per distruggere la nostra civiltà e creare un nuovo mondo di cui essi saranno i legislatori e gli ordinatori. Tagliando un enorme blocco di ghiaccio dalla banchisa dell’Antartide, vogliono provocare un nuovo scivolamento dei continenti. Pitt arriva appena in tempo per scongiurare la catastrofe. Azione, colpi di scena, effetti speciali, ritmo sincopato da feuilleton, perfino divertimento, ma nessuna vera partecipazione  emotiva che coinvolga il lettore.

 


 

sabato 15 luglio 2023

IL NASO DI LOMBROSO

 

 

 
Davide Barzi
Francesco De Stena
IL NASO DI LOMBROSO
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2023
130 pagine, 20 euro

C’era una volta… un Re, diranno subito i più frettolosi fra quanti leggeranno queste righe. No, c’era una volta un pezzo di legno, scolpito a forma di naso. E’ il ritrovamento dell’insolito oggetto in un teatro torinese in cui sono stati rapiti due ragazzi approfittando del parapiglia seguito a un attentato, a segnare l’inizio della nostra storia, quella, intendo, di cui stiamo parlando. Storia che a sua volta origina da un’altra, quella narrata a fumetti da Davide Barzi e da Francesco De Stena nell’albo n° 63 della collana bonelliana da edicola “Le Storie” (appunto), del dicembre 2017, intitolato “Il cuore di Lombroso”, successivamente riproposto in distribuzione libraria come volume cartonato (2021). “Il naso di Lombroso” esce invece direttamente in libreria senza passare dall’edicola. Essendo “Il cuore di Lombroso” ambientato a Torino nel 1889, mentre la vicenda del naso inizia, nella finzione narrativa, il 30 giugno 1881, si potrebbe parlare di un “prequel”. Sennonché Barzi, specializzato in versioni a fumetti guareschiane e sceneggiatore di entrambi i racconti, nella sua postfazione lo nega e usa il termine di “ucronìa”, o versione alternativa di fatti storici, caratterizzante tre graphic novel indipendenti l’uno dall’altro. Tre, perché è previsto infatti un terzo episodio. “Indipendenti” fino a un certo punto, visto che ogni storia ha al centro la figura di Cesare Lombroso, alienista piemontese (1835-1909) realmente vissuto (come tutti sanno o dovrebbero sapere). Non realmente vissuta, almeno per quanto se ne sa, è l’intraprendete Silvia Bottini, allieva dei corsi di anatomia di Lombroso presso la facoltà di anatomia dell’università del capoluogo sabaudo e donna decisamente emancipata (il lungo percorso dell’emancipazione femminile si può far risalire nel 1869, giusto per scegliere una data consapevoli che se ne potrebbero scegliere altre, con il movimento delle suffragette): il personaggio compare anche nel primo episodio (cronologicamente secondo). Le date in cui sono ambientati i due racconti, e soprattutto i loro titoli, fanno capire abbastanza facilmente, se confrontati fra loro, il collegamento con due scrittori e due romanzi caposaldi della letteratura italiana: Edmondo De Amicis e il suo “Cuore” (1886) e Carlo Lorenzini, che si firmava Collodi, e il suo “Le avventure di Pinocchio” (1881). Carlo Lorenzini è appunto un altro personaggio storico che compare ne “Il naso di Lombroso”, al pari di molti altri, tutti descritti con rigore documentario da Barzi e da De Stena. Le rocambolesche avventure, narrate attraverso una sarabanda di spostamenti in varie località del Regno d’Italia (Torino, Firenze, Volterra, Portoferraio…), vedono Lombroso e Silvia Bottini, scortati dal Tenente Colonnello Egidio Osio (1840-1902, altra figura storica) seguire le tracce dei rapitori di Paola (figlia dell’alienista) e del principino Vittorio Emanuele (futuro Re Vittorio Emanuele III), di cui Osio era il tutore, chiaramente rapiti insieme dalle stesse persone. Le indagini si indirizzano subito verso le sfaccettate organizzazioni anarchiche, delle quali aveva fatto parte Giovanni Passannante (1849-1910), condannato all’ergastolo per un (fallito) attentato alla vita del Re Umberto I compiuto nel 1878. Per lui, l’ucronìa barziana prevede una sorte diversa da quella ufficiale, ma naturalmente non ve la svelerò. Nella buia cella dove vengono tenuti prigionieri i due ragazzini viene gettato anche Carlo Lorenzini, rapito a sua volta, e il meccanismo narrativo fa sì che la brutta disavventura serva a ispirargli le avventure del suo burattino (in realtà marionetta), facendogli incontrare le controfigure di Lucignolo, di Mangiafuoco, di Geppetto. Barzi non è indulgente con Lombroso, cioè non ne difende le idee sull’antropologia criminale, e anzi lo mette in difficoltà di fronte agli anarchici che gliele rinfacciano, ma riesce a inquadrarlo in modo più completo rispetto all’immagine limitata che di solito se ne ha, visto che l’opera lombrosiana (una quantità sterminata di studi e di scritti) non si può ridurre a “L’uomo delinquente” (1876). In ogni caso, Barzi e De Stena forniscono, in appendice, una lunga bibliografia di riferimento. Bene, bravi, tris.

giovedì 13 luglio 2023

ZAGOR INDEX ILLUSTRATO 301-400




Giampiero Belardinelli – Angelo Palumbo
ZAGOR INDEX ILLUSTRATO 301-400
Saggistica fumettistica - Paolo Ferriani Editore
Prima edizione 2005
Con una prefazione di Mauro Boselli
brossurato, 100 pagine


Il quarto volume della serie “Zagor Index”, pubblicata da Paolo Ferriani Editore,  prende in esame tutti gli albi della serie dello Spirito con la Scure compresi tra il numero 301 e il numero 400 (Zenith 352-451). Ogni volume prende in esame, con schede critiche riguardanti tutte le singole storie, un gruppo di cento albi dello Spirito con la Scure: per cui si è iniziato con lo “Zagor Index Illustrato 1-100” e si è giunti appunto allo “Zagor Index Illustrato 301-400”. Tutte le avventure del Re di Darkwood sono esaminate in maniera minuziosa: si comincia con un riassunto della trama, poi si passa a un commento che fa emergere pregi e difetti, quindi si conclude con interessanti note sulle curiosità di vario genere (fonti di ispirazione, biografie degli autori, rimandi ad altre storie e perfino piccoli errori sfuggiti a tutte le revisioni). Benché si tratti di un saggio critico, il testo è corredato da una gran quantità di immagini, spesso tratte dagli albi ma anche rimandanti a collegamenti multimediali “esterni” (locandine di film, foto di personaggi famosi, illustrazioni storiche o pittoriche). Per esempio, agli autori non è sfuggita la somiglianza tra il piccolo e Jackie Coogan, il celebre “monello” del film di Charlie Chaplin. A curare i testi sono gli esperti (e appassionati) Giampiero Belardinelli e Angelo Palumbo, che nella loro prefazione spiegano: “In questo quarto volume andiamo ad affrontare la fase editoriale che è unanimemente considerata il Rinascimento della testata dopo un periodo piuttosto buio. Gli anni Novanta, infatti, hanno visto l’arrivo di sceneggiatori che si sono impegnati a recuperare lo spirito avventuroso nolittiano e, con una singolare operazione in bilico tra nostalgia e innovazione, hanno saputo restituire smalto e vigore alla collana”. Sfogliando le cento pagine dell’Index, prima di metterlo accanto ai tre precedenti nello scaffale dove tengo i libri che consulto più frequentemente, io stesso ho ripercorso con curiosità e divertimento tutto il lungo itinerario di cento numeri molto importanti per la saga dello Spirito con la Scure (da “Testa di Morto” a “Il ponte dell’arcobaleno”) che hanno visto la serie arricchirsi non solo di nuovi autori ma anche di nuovo personaggi, da Mortimer a Nat Murdo, da Andrew Cain a Honest Joe (anch’esso presente nell’albo di questo mese), e perfino affascinanti figure femminile come Marie Laveau, Denise Lafitte e Gambit. La prefazione di Mauo Boselli è la ciliegina sula torta, mentre un affettuoso ricordo va all'editore Paolo Ferriani, scomparso all'età di settanta anni nel gennaio 2021,  persona squisita e grafic di eccezionale taleno (a lui si devono gli intarsi di testi e vignette che cartterizzano i suoi Index).
 

mercoledì 12 luglio 2023

STEPHEN KING L’UOMO VESTITO DI INCUBI



 
Luca Crovi
Stefano Priarone
STEPHEN KING
L’UOMO VESTITO DI INCUBI
Saggistica – Aliberti Editore
Prima edizione - 2004
brossurato – Euro 14,90


Due autentici appassionati, e non già (almeno in questo caso) dei critici asettici, hanno compilato un agile vademecum sulla vita e le opere di Stephen King, uno degli scrittori di maggior successo al mondo. La produzione di King non viene analizzata né dal punto di vista letterario, né da quello psicanalitico né da quello sociologico o chissà che altro di accademico: Crovi e Priarone raccontano aneddoti, cucendo brani di interviste e racconti autobiografici,  mettendo insieme un patchwork eterogeneo ma accattivante, discorsivo come le chiacchiere tra amici che giochino a chi ne sa di più su una passione comune. Dividendosi i capitoli in modo da essere esaustivi sui più diversi aspetti dell’attività kinghiana (che spazia dai racconti ai romanzi, dai film ai telefilm, dalle sperimentazioni via internet alle sceneggiature pubblicate come opere letterarie, dalle canzoni rock alle apparizioni cameo sullo schermo), Crovi e Priarone
sembrano essersi divertiti molto. Il saggio è del 2004, dunque è aggiornato solo fino a quell'anno.